Fonte: La Repubblica
di Valeria Forgnone e Monica Rubino
Lo spoglio conferma exit poll e proiezioni: il Sì prende circa il 70% al referendum costituzionale. La Lega: “Si sciolgano le Camere”. Lamorgese: “La macchina dello Stato ha retto nonostante il Covid”. Conte chiama il segretario dem
Ha vinto il Sì al referendum sul taglio dei parlamentari con quasi il 70 per cento. Nella notte diffusi i risultati definitivi: in tutte le 61.622 sezioni per il referendum costituzionale, il Sì ha ottenuto 17.168.498 voti pari al 69,64%, mentre il No ha totalizzato 7.484.940, pari al 30,36%. I votanti sono stati 24.993.020, pari al 53,84% dei 46.418.749 degli aventi diritto. Le schede nulle 128.397, le bianche 210.862. Le schede contestate, 323. Lo scrutinio si è concluso poco dopo l’1.40.
Soddisfatto il Pd, che legge la vittoria del Sì come il primo passo di una densa stagione di riforme. È Nicola Zingaretti a dirlo: “Ora si apre una stagione di riforme. E faremo di tutto affinché questa stagione di riforme vada avanti spedita”. Esulta anche il M5s, che vede realizzato uno dei suoi cavalli di battaglia. Con Luigi Di Maio che guarda già avanti: “Il prossimo step dovrà necessariamente essere l’approvazione di una nuova legge elettorale proporzionale che sia in grado di favorire la governabilità di un’Italia che ora più che mai ha bisogno di risposte rapide ed efficaci”. Non è d’accordo Matteo Salvini che attacca: “Spero che l’Italia non torni alla palude del proporzionale, significa ritornare indietro di 40 anni, ai ricattini dei Renzi con il 2%”. Per l’ex ministro “il modello delle Regioni è virtuoso, da applicare al Paese” perchè “stasera si sa già chi governa”.
Di Maio: “Risultato Storico”. Zingaretti: “Ora stagione di riforme”
“Quello raggiunto oggi è un risultato storico. Torniamo ad avere un parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno”. Luigi Di Maio esulta su Facebook per la vittoria del Sì al referendum sul taglio dei parlamentari. E aggiunge: “È la politica che dà un segnale ai cittadini. Senza il Movimento 5 stelle tutto questo non sarebbe mai successo”. Poi ribadisce: “È un punto di inizio non di arrivo”.
Molto soddisfatto del risultato, anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Si conferma che il Pd è la forza del cambiamento, garante anche in questa legislatura di un percorso di innovazione e modernizzazione delle istituzioni di cui da sempre sentiamo il bisogno. Con la vittoria del Sì si apre ora una stagione di riforme: lo vogliamo e con gli alleati faremo di tutto perché vada avanti spedita”. Quella del referendum “poteva essere una prova lacerante” per il Pd “sono contento di essere segretario di questo partito che discute, combatte e questa volta vince anche – commenta entusiasta il segretario dem al Tg3 – Siamo vincitori. Ha vinto una squadra, una comunità, una passione che ci abbiamo messo tutti. Non si vince mai da soli ma insieme. Io odio l’io e amo il noi”.
Conte chiama Zingaretti, Di Maio e Crimi
Una telefonata per congratularsi dei risultati scaturiti dalle urne. “Ho sentito Conte. L’ho ringraziato, lui mi ha ringraziato. È stata una giornata importante per l’Italia”, fa sapere Zingaretti. Il premier ha anche chiamato il ministro agli Affari Esteri Luigi Di Maio, appena il risultato del voto referendario, con la vittoria del sì, è risultato certo. Complimenti e felicitazioni tra i due. Di Maio, infatti, si è speso per la vittoria del sì, mentre Conte ha dichiarato pubblicamente di appoggiare la riforma e di votare a favore del taglio dei parlamentari. Infine, il presidente del Consiglio ha telefonato anche a Vito Crimi.
Crimi: “Non ci fermeremo qui”
D’accordo con le parole di Di Maio, il capo politico del Movimento Vito Crimi che ha ringraziato tutti coloro che si sono recati alle urne “in un momento di emergenza”. E rimarca: “Il referendum ha intercettato l’interesse dei cittadini. Non ci fermeremo qui con le riforme”. Il sottosegretario Riccardo Fraccaro sottolinea: “È stato un percorso lungo e complesso ma ce l’abbiamo fatta: la riduzione del numero dei parlamentari è realtà. Un cambiamento che il Paese aspettava da quarant’anni e che il M5S ha realizzato”.
Molinari (Lega): “Ora si sciolgano le Camere”
La Lega va invece all’attacco con il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari che afferma: “I 5 stelle hanno chiesto il voto per il SI finalizzato ad avere istituzioni più efficienti con un Parlamento di solo 600 eletti. Il Popolo sovrano ha scelto. Ora la logica conseguenza sarebbe che si sciogliessero le Camere per sperimentare finalmente l’efficienza conquistata con la riforma”.
Lamorgese: “Voto in sicurezza nonostante Covid
La ministra Luciana Lamorgese mette in evidenza le difficoltà di questa tornata elettorale: “La macchina dello Stato ha fatto fronte a tutte le difficoltà nonostante il Covid e le elezioni si sono svolte in tutta sicurezza. È stata una prova molto impegnativa e ringrazio tutte le istituzioni, le prefetture, i Comuni gli scrutatori, le forze di polizia e la parte del volontariato e della Protezione civile che ci ha aiutato per la parte sul voto da accogliere in casa”.
Franceschini: “Ora Zingaretti e Pd più forti”. Azzolina: “Avremo Parlamento più efficiente”
Su Twitter Dario Franceschini ringrazia Nicola Zingaretti “che in mezzo a pressioni e pessimismi di ogni tipo ha tenuto il timone del partito nella direzione giusta, sia sul referendum che sulle regionali. Non era facile e ora che lui e il Pd sono più forti, governo e riforme costituzionali potranno andare avanti”. Mentre il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina si è rivolta a coloro che sono “andati a votare, nonostante le preoccupazioni legate all’emergenza. Il risultato di questo referendum è, prima di tutto, un successo di partecipazione. La vittoria del Sì intercetta la volontà dei cittadini e ci consegna una legge che finalmente restituisce normalità alla vita politica e istituzionale del Paese. L’Italia avrà un Parlamento più efficiente e in linea con gli altri Paesi europei”.
Fornaro (Leu): “Ora legge elettorale proporzionale”
Per il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro, “il dato dell’affluenza al referendum è stato al di sopra delle previsioni della vigilia. Il 53,8% di votanti, infatti, è uguale alla percentuale del referendum costituzionale del 2006 e inferiore solo al 68,5% di quello del 2016 che si era però caricato di altri significati politici. Un’affluenza elevata e ancor più significativa se si tiene conto dell’emergenza Covid 19 in corso e ai giusti timori di contagio in particolare nell’elettorato più anziano. Un’alta partecipazione al voto – continua Fornaro – è sempre una vittoria della democrazia. Il messaggio che arriva dalle urne al Parlamento è quindi quello della massima sobrietà e della maggior efficienza delle istituzioni. Adesso si deve andare avanti nell’approvazione dei correttivi costituzionali (base di elezione del senato e numero delegati regionali per elezione presidente della Repubblica), di nuovi regolamenti parlamentari e di una nuova legge elettorale con un impianto proporzionale”.
Fratoianni (Leu): “Il No raggiunge un risultato inatteso”
“Mi pare che vittoria del Sì al referendum costituzionale sia chiara, anche se in maniera minore rispetto a quello che ci si aspettava. Il No ha raggiunto un risultato inatteso visto il contesto e le condizioni di partenza – afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni – Ora le forze politiche responsabili – prosegue l’esponente di Leu – devono aprire una nuova fase e in cui si possa lavorare agli indispensabili correttivi. A partire da una legge elettorale pienamente proporzionale, per ridurre i danni potenziali di questa riforma”.