SPECIALE EUROPA
Fonte: Corriere della Sera

Nel 2014 il Pil aumenterà dello 0,6% e dell’1,2% nel 2015
Deficit in calo sotto al 3%, aumenta il debito pubblico

Un treno di 28 vagoni chiamato Europa riprende pian piano la marcia in pianura, fuori dai tunnel della recessione. E in uno dei vagoni di mezzo sta l’Italia, ancora un po’ incerta sulle ruote. Così – («C’è una ripresa moderata, ma le riforme economiche devono continuare») — il commissario europeo agli Affari Economici, Olli Rehn, fotografa la situazione del nostro Paese e dell’intera Ue nelle sue previsioni economiche d’inverno. Per l’Italia si prevede un deficit pubblico ancora in calo nel 2014, al 2,6% del Pil, il prodotto interno lordo; e nel 2015 al 2,2%; mentre si conferma una crescita dello stesso Pil dello 0,6% nel 2014 (0,7% le precedenti previsioni di novembre), e dell’1,2% nel 2015 (media Eurozona: 1,2% e 1,8%). Notizie più grigie, tanto per cambiare, dall’andamento del debito pubblico: se nel 2013 toccava quota 132,7% del Pil (il secondo debito più alto in Europa dopo quello della Grecia), nel 2014 crescerà ancora fino a quota 133,7%, e nel 2015 calerà finalmente a 132,4%. La disoccupazione italiana sarà invece al 12,6% nel 2014 e al 12,4% nel 2015. Ma in un certo senso è un mal comune: livelli «intollerabili» di disoccupazione, ricorda Rehn, restano ancora in varie parti del nostro continente.

«Livelli di disoccupazione intollerabili»
«La disoccupazione — afferma Rehn — resterà a livelli inaccettabili». E ci sono sì segnali di ripresa della crescita, anzi di «una continuazione della ripresa economica». Ma si tratta pur sempre di una tendenza «moderata», o anche «modesta». Per il commissario europeo agli Affari Economici «il peggio della crisi può essere alle nostre spalle — ha detto — ma questo non è un invito ad essere indulgenti. Per rafforzare la ripresa e creare più posti di lavoro, dobbiamo restare sul cammino della riforma economica». Anche i rischi generali sono più equilibrati di quanto non fossero in autunno. E secondo la Commissione Europea, la tendenza alla riduzione del deficit pubblico in vari Paesi continuerà anche nel 2014. In conclusione: prognosi estremamente cauta, la foto di un paziente uscito ormai dall’emergenza ma ancora sotto stretta osservazione, e con ricadute sempre possibili all’orizzonte. Il commissario ha poi parlato del nostro Paese: «Abbiamo leggermente ritoccato la previsione di crescita dell’Italia, che però gode di una crescente fiducia internazionale sulla sostenibilità delle sue finanze pubbliche», e «continua a ridurre il suo deficit».

A.N.D.E.
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