22 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

politica

Si parla di referendum e legge elettorale, ma anche di canone Rai e bonus da 80 euro. Su D’Alema: “Che mi si dipinga come usurpatore, non mi fa né caldo né freddo”

«Per me questo è uno dei momenti più belli: starei le ore a scrivere e rispondere a tutti». Difficile non credere a Matteo Renzi, sempre a suo agio nell’appuntamento #Matteorisponde, diretta su Facebook seguita da circa seimila persone, con dei picchi da ottomila. Si parla di referendum e legge elettorale, ma anche di canone Rai, bonus da 80 euro
Se non si vince al referendum il Paese non è tecnicamente governabile, perchè Camera e Senato hanno due leggi elettorali e due maggioranze diverse e ci sarà sempre l’ammucchiata, gli inciuci e le larghe intese», commenta in una delle riposte per poi proseguire sulla legge elettorale. «Mi scrivono: “Non si provi a cambiare l’Italicum…´”. A me lo dite? L’Italicum non si cambia». C’è spazio anche per una battuta su Brexit: «Tornare alla lira in Italia? È una follia. Quelli che vogliono cancellare l’euro non hanno idea di come funziona l’economia. Noi metteremo in campo misure per aiutare chi vorrà rientrare e anche per accogliere gli studenti britannici che vogliono tenere un passaporto europeo».
Confermato il primo settembre come data ufficiale per far partire il bonus per i 18enni, escludendo l’opportunità per le casalinghe: «Non siamo nelle condizioni di prendere impegni, ma dobbiamo fare qualcosa per le donne che svolgono una funzione importante». Si è parlato poi del rinnovo dei contratti pubblici. «È partita la trattativa, i soldi messi, 300 milioni, servono ma non bastano per niente – commenta il premier -, la discussione dovrà vedere un accordo con le forze sindacali del pubblico impiego». Il messaggio ai sindacati è: «Noi siamo disponibili a rivedere il blocco, voi portate il merito nella pubblica amministrazione, più di quanto è stato fatto. Servono strumenti per garantire chi lavora di più e meglio». L’unico modo per creare lavoro? «Far tornare le condizioni affinché le imprese assumano. Verificheremo se ci sono delle modalità per aiutare chi sta nella fascia tra 40 e 50 anni».
C’è spazio anche per parlare di Massimo D’Alema. Se l’esordio è un vago «Va beh, lasciamo stare… la domanda successiva?», Renzi spiega poi la sua visione: «Prima o poi bisognerà raccontare la verità. C’è chi pensa che io alla guida del Pd sia un usurpatore, che non ha digerito che io abbia vinto le primarie. Si chiama democrazia. Alla fine del 2017 D’Alema o chi per lui potrà candidarsi a fare l’alternativa. Il fatto che mi si dipinga come usurpatore, non mi fa né caldo né freddo. Noi porteremo il Pd nel futuro, lo avessero fatto loro…».
Tra una battuta sul calcio – «Da un lato bisogna riconoscere, per chi come noi non ha mai tifato Juve, che avere quei tre dietro è una bella sicurezza» – e i decreti attuativi della legge sulle unioni civili, si chiude con un ringraziamento ai carabinieri per l’arresto del boss Fazzalari e una promessa: «Non ci daremo pace fin quando non avremo preso Matteo Messina Denaro».

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