ECONOMIA
Fonte: Corriere della SeraIl premier nel corso di un’intervista al Tg1 replica a chi critica il decreto del governo per il taglio dell’Irpef
«Stiamo restituendo 80 euro a mese. I soloni abituati a stipendi da milionari dicono che sono pochi. Vorrei vedere loro guadagnare mille euro al mese. Per chi guadagna quelle cifre, 80 euro non sono pochi». Così il premier Matteo Renzi, in un’intervista al Tg1, risponde a chi critica il decreto del governo per il taglio dell’Irpef. «I soldi arriveranno non per maggio ma per sempre», sottolinea.E a tutti gli altri, che criticano le mosse del premier, replica a distanza: «Loro sono il partito dei chiacchieroni, noi facciamo le cose concrete».
Brunetta e Grillo? Il partito dei chiacchieroni
Anche sulle riforme il presidente del Consiglio tiene il punto: «Da quanto tempo i cittadini aspettano» le riforme, dalla cancellazione delle province al bicameralismo perfetto? «Noi lo facciamo, semplifichiamo l’iter delle leggi e tagliamo il numero dei parlamentari. E lo facciamo entro maggio», dice sempre Matteo Renzi al Tg1: un avvertimento rivolto sia al Pd che a Forza Italia. Oggi infatti diversi azzurri da Lucio Malan a Augusto Minzolini (che ha presentato un suo ddl, su 59 senatori di Fi lo hanno firmato in 33) hanno criticato duramente il testo del governo, nonostante il rinnovato patto tra Silvio Berlusconi e Renzi a palazzo Chigi nei giorni scorsi. Secondo Renzi, «alcuni senatori sono alla ricerca della visibilità. Per carità, è comprensibile- sottolinea il premier – ma la politica è un’altra cosa, è finalmente risolvere i problemi». Bisogna «ascoltare tutti ma alla fine o si decide o la politica si perde la faccia», sottolinea il premier.«Brunetta o Grillo sono facce della stessa medaglia. Loro sono il partito dei chiacchieroni, noi quelli che facciamo cose concrete».
Troppi dettagli, poca concretezza
«Sui dettagli discutano quanto vogliono basta che alla fine si chiuda l’accordo rapidamente». Così il presidente del Consigli ha affrontato al Tg1 anche il decreto lavoro su cui oggi il governo ha posto la questione di fiducia alla Camera. Le divisioni all’interno della maggioranza, di fatto, sono per Renzi, «discussioni alle quali un cittadino normale è allergico. Parliamo del numero di proroghe» ai contratti a termine, «se siano 5 o 8, stiamo a discutere di un dettaglio, tipico della campagna elettorale ma noi vogliamo governare». Secondo Renzi, «tutto l’impianto va bene e stiamo discutere di un dettaglio. Però con tutto il rispetto per chi deve fare campagna elettorale c’è la disoccupazione giovanile che ha superato il 40% e il tasso di disoccupazione al 13 per cento. Non è possibile che di fronte a un’emergenza come quella del lavoro non si risolva rapidamente il problema. E noi – ha garantito – lo risolviamo».