Fonte: La Repubblica
L’ex presidente del Consiglio ribadisce la sua contrarietà a un’ipotesi di governo con i pentastellati: «Non diventeremo soci di minoranza dell’azienda di Casaleggio»
Grande era l’attesa per le parole dell’ex segretario del Pd, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che Fa, e Matteo Renzi non ha deluso: «Il titolo di domani dovrebbe essere quello di tutti i giorni: siamo seri, chi ha perso le elezioni non può andare al governo. Non possiamo far passare il messaggio che il 4 marzo sia stato uno scherzo. Il Pd ha perso: tocca a Salvini e Di Maio a governare. Non possiamo rientrare dalla finestra come un gioco di palazzo» o con decisioni «dei caminetti romani». Il 3 maggio ci sarà a direzione del Pd: «Io dico la mia – sottolinea -, poi deciderà la direzione, l’assemblea dei parlamentari. Sarebbe una presa in giro degli italiani» andare al governo con i Cinque stelle. «Abbiamo perso? Non abbiamo paura, ripartiamo da zero. Ma il governo lo deve fare chi ha
«Incontrarsi è un bene, sempre – ha spiegato l’ex presidente del Consiglio -. Si parlano le Coree, si possono parlare Cinque stelle e Pd, Cinque stelle e Lega. Penso che incontrarsi con Di Maio sia un fatto normale, naturale, come con altri leader. Secondo me andrebbe fatto in streaming l’incontro. Così vediamo se hanno cambiato idea su vaccini, tav, reddito di cittadinanza… Però le elezioni le hanno vinte loro». Dialogo sì, ma senza andare oltre: «Non daremo la fiducia a un governo Di Maio, anche per rispetto per chi ci guarda da casa, la gente sennò poi non crede più alla democrazia. Su 52 senatori Pd, almeno 48 devono votare a favore. Io di disponibili alla fiducia a Di Maio non ne conosco uno».
«Quando faranno lo streaming vedremo quali sono le possibilità di apertura» con i Cinque stelle. «Ho iniziato a far politica contro il partito azienda di Berlusconi – ricorda beffardo -, vorrei evitare che il finale di partito del Pd sia diventare socio di minoranza di un altro partito azienda come quello di Casaleggio: ai loro parlamentari dico, strappate il contratto con società private». E poi: «Andare a fare badanti a governo Cinque stelle è offensivo per i Cinque stelle, oltre che per il Pd».
Renzi insiste sul fatto che gli elettori non hanno premiato il Pd, ma gli avversarsi, anche se i numeri per governare non li hanno nemmeno i 5S. Di Maio premier? «Lo pensa solo lui. Tanto di cappello a chi ha preso il 32% ma non è il 51%. O qualcuno gli regala il 19% ma venire a chiedere i voti a chi hai accusato di mali di tutta Italia è assurdo». Sta ad altri quindi dare vita alla maggioranza: «O fanno il governo i populisti» Di Maio e Salvini «che hanno vinto o facciano loro una proposta di riforma costituzionale». E poi torna al referendum costituzionale perso: «Dal 4 dicembre 2016 questo Paese è bloccato: su questo si poteva fare un governo insieme. Da quel momento l’Italia non è più in grado di avere un sistema efficace ed efficiente. Non era un referendum sui poteri di Renzi ma sul futuro dell’Italia. È un contrappasso dantesco. Salvini e Di Maio avrebbero avuto interesse a farsi un ballottaggio».
«O M5s e Lega fanno il governo» o «scriviamo le regole insieme» – dice ancora il senatore dem: legge elettorale e una riforma costituzionale per «fare iniziale davvero la terza Repubblica» perché con due Camere «il ballottaggio non è possibile». «M5s e Lega scrivetele voi le regole: noi da subito vi diciamo che a meno che non propongano la dittatura, siamo pronti a sederci e dire che va bene». «Un anno, due anni, un anno e mezzo. Con quale governo? Deciderà il presidente della Repubblica quale la forma migliore».
Il futuro di Renzi sarà fondare un partito in sile Macron? «Ho la tentazione di costruire un sistema francese che funzioni».
«Il Pd non riesce a liberarsi di Renzi nonostante l’abbia trascinato al suo minimo storico prendendo una batosta clamorosa. Altro che discussione interna al Pd. Oggi abbiamo avuto la prova che decide ancora tutto Renzi col suo ego smisurato». Lo scrive il capo politico M5S Luigi Di Maio in un post su Facebook, aggiungendo anche: «Noi ce l’abbiamo messa tutta per fare un Governo nell’interesse degli italiani. Il Pd ha detto no ai temi per i cittadini e la pagheranno».