Fonte: Il Sole 24 Ore
«Il 2015 si chiude meglio del 2014 ma non sono ancora soddisfatto. I segnali di ripresa ci sono ma ci vuole tempo». Il giorno dopo il varo in seconda lettura della Stabilità alla Camera il premier è tornato a dare lezioni di ottimismo all’Italia, che «è come se fosse guarita, ma ancora non sta bene». Nel 2016, ha assicurato nel corso di una intervista a “L’Arena” (Rai 1) «tutti i segnali dicono che andremo ancora meglio: faremo più dell’1,5% sul Pil, ma l’importante è che ci credano gli italiani, è tutto nelle nostre mani».
Nella banche «troppe poltrone»: ora «voltare pagina»
Tra le “cose da fare”, il riassetto del sistema creditizio che «va ripensato». Renzi ha quindi annunciato che «la prossima mossa» del governo su questo fronte «sarà unificare sempre più le banche del credito cooperativo, che sono anche belle ma devono essere più solide. E poi ci sono troppe poltrone», ha aggiunto: «E’ il momento di voltare pagina». Le ultime vicende del decreto “salvabanche” e le ripercussioni negative sui riparmiatori hanno indubbiamente indebolito l’esecutivo, ha ammesso Renzi, che ha comunque ribadito come si sia cercato di tirare in ballo il governo «perché tutti sanno che il nostro governo ha risolto un problema, non l’ha creato». Nessuno, ha insistito il premier, «ha avuto un trattamento privilegiato. Noi guardiamo tutti negli occhi ma non guardiamo in faccia nessuno».
Deficit al 2,4%, il migliore da 10 anni a questa parte
Per rafforzare il suo messaggio, Renzi ha quindi snocciolato i numeri che confermerebbero la riparenza della nostra economia, a partire dal dato sul deficit: «Era 2,6% lo scorso anno con il mio governo, con quelli precedenti era al 3% e nel 2014 era al 4%. Quest’anno è al 2,4, è il miglior deficit da 10 anni a questa parte». Poi è tornato sul tasto dolente delle imposte sugli immobili prima casa, la cui abolizione è un po’ la bandiera della Stabilità 2016. «Faccio l’esempio mio, spero non essere accusato di conflitto d’interessi», ha rinozzato, raccontando di aver appena pagato «433 euro sulla prima casa», ma che « il prossimo anno li posso mettere di regali di Natale e in altre voci».
L’opposizione del M5S «c’è solo a telecamere accese»
Tra le “cose fatte” il premier ha citato la legge di Stabilità ormai prossima al varo definitivo. Al momento dell’approvazione in Aula alal camera, la nostte scorsa, «i 5 Stelle non erano in Aula. Si sono ammalati tutti assieme?», ha chiesto Renzi, per poi attaccare il Movimento che «fa opposizione solo quando ci sono le telecamere accese». Ancora, dal punto di vista della cooperazione, Renzi ha espresso la speranza, delusa dai fatti, che «i 5 Stelle potessero votare a favore sull’abolizione della tassa sulla prima casa», e invece «solo tanta rabbia e voglia di mettere paletti» da parte dei grillini. Insomma, ha concluso il presidente del Consiglio, «va bene discutere, ma poi mi piacerebbe che per il bene dell’Italia ogni tanto si trovasse un accordo».