22 Novembre 2024
POLITICA
Fonte: La Stampa
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Confronto premier e presidente Napolitano alla vigilia del Consiglio europeo. Sul tavolo le nomine: ipotesi Federica Mogherini come ministro degli Esteri Ue

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi. L’incontro, a quanto si apprende, è servito anche per fare il punto sugli appuntamenti in Europa: il semestre di presidenza Ue a guida dell’Italia e, domani, il Consiglio europeo di domani e venerdì a Yipres. Il premier ha sempre detto che «prima delle nomine, ci sono i programmi». Ma si fa sempre più insistente la voce che vedrebbe il ministro Federica Mogherini nella rosa di opzioni che Matteo Renzi può mettere in campo nella composizione del puzzle.

Dando per scontato che la “grande coalizione” Ppe-S&D si sta saldando al Parlamento, che quindi il democristiano Jean Claude Juncker otterrà la “benedizione” dei capi di stato e che il socialista Martin Schulz si presenterà per avere un secondo mandato di due anni e mezzo alla guida del Parlamento europeo, più nebuloso è il quadro per le altre tre posizioni. Gli spagnoli da un anno puntano a piazzare l’attuale ministro delle Finanze, il “popolare” Luis De Guindos, alla testa dell’Eurogruppo. Dalla Danimarca invece la premier Helle Thorning-Schmidt insiste a negare di essere interessata alla presidenza del Consiglio.

Sulle nomine il gioco è nelle mani della trattativa tra i leader, che giovedì sera saranno blindati a Ypres, dove la presenza dei media – per scelta precisa di Van Rompuy – sarà limitata nonostante la protesta delle associazioni di categoria.

L’unico a restare allo scoperto nella sua guerra anti-Juncker è, ormai da un mese, David Cameron. Il premier britannico, inguaiato dallo scandalo del suo ex spin-doctor condannato per il tabloid-gate e accusato dall’opposizione laburista di aver «portato un criminale a Downing Street», vede la Ue come l’ ultima risorsa per risalire la china di una popolarità e credibilità in picchiata. E secondo il Times si preparerebbe ad usare un cavillo (il cosiddetto “Compromesso di Lussemburgo”) per invocare il supremo interesse nazionale e poter comunque porre il veto.

Intanto l’Italia, a sette giorni dall’avvio del semestre di presidenza e dalle dimissioni di Antonio Tajani, non ha ancora indicato chi sarà il sostituto del Commissario per l’Industria. E probabilmente è un altro segnale del fatto che Roma vuole chiudere la partita delle nomine entro venerdì.

 

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