POLITICA
Fonte: La Stampa
Fallito il tentativo del premier di coinvolgere in una posizione comune M5S, Lega e Forza Italia sul tema migranti
Alla vigilia di un complicato Consiglio europeo, chiamato a decisioni nuove sul fronte-migranti, il presidente del Consiglio si è presentato in Parlamento con un approccio decisamente “accogliente” verso le forze di opposizione che in queste settimane stanno cavalcando la protesta.
Un Renzi soft, comprensivo (sia pure nel dissenso) verso le ragione avversarie, allo scopo dichiarato di concretizzare in Parlamento un «sistema-Paese», un fronte bipartisan e nazionale che dia forza al governo italiano nella sua difficile trattativa con gli altri 27 Paesi dell’Unione. Un po’ per convinzione (converrebbe a Renzi un fronte unitario), un po’ per calcolo (se dicono no, se ne assumono la responsabilità), il presidente del Consiglio ha cercato di stanare la Lega, il Cinque Stelle e soprattutto Forza Italia. Leghisti e grillini hanno immediatamente chiuso la porta, il partito di Berlusconi li ha seguiti.
Domani mattina, prima di partire per Bruxelles, Renzi cercherà di coinvolgere i presidenti delle Regioni, comprese quelle guidate dalla Lega (Lombardia, Veneto) e da Forza Italia (Liguria): i governatori, rappresentanti di tutti i cittadini delle loro regioni, per smarcarsi, dovranno cercare argomenti diversi da quelli “leciti” per forze politiche di opposizione.