21 Novembre 2024
POLITICA
Fonte: La Stampa
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Rispondendo su twitter riconosce: “E’ vero, tecnicamente per ora gli 80 euro sono un bonus e non una detrazione. Ora giù le tasse a pensionati e partite Iva”

ROMA

Filo diretto con Matteo Renzi su Twitter. Dal caso marò alle trattative tra Etihad e Alitalia fino all’immigrazione, il premier risponde in 140 caratteri alle domande dei cittadini sulla piattaforma di microblogging. L’hashtag è #matteorisponde.

 

Sulla riforma del Senato ammette: «Sull’abolizione del Cnel e sul titolo V sono tutti d’accordo. Il passaggio sul Senato non è del tutto chiarito».

 

«Quanto posso reggere? Spero tanto», scrive Renzi. La giornata del presidente del Consiglio era iniziata con un cinguettio a difesa del taglio dell’Irpef, con un riferimento all’attacco di Grillo: «I comici milionari dicono che 80 euro sono una presa in giro. Se provassero a vivere con 1200 euro al mese non lo direbbero».

 

Ma soprattutto Renzi promette che l’abbassamento della pressione fiscale riguarderà anche le categorie fin qui meno beneficiate. «Ho preso l’impegno con le partita iva, gli incapienti e con i pensionati di proseguire nel lavoro iniziato con i dipendenti per l’abbassamento delle tasse».

 

Sulle riforme, «da iscritto all’Anpi dico che la riforma costituzionale proposta va nella direzione dei valori che tutti noi difendiamo», dice Renzi rispondendo all’Anpi di Brescia a proposito di perplessità sulle riforme costituzionali. Mentre sulla decretazione delle stragi ha spiegato: «Vogliamo essere un Paese più trasparente possibile con i dati accessibili on line, di conseguenza abbiamo mandato un sacco di faldoni fuori dagli archivi a disposizione di tutti». «Non dobbiamo essere il Paese della nebbia ma della chiarezza. Ho visto polemiche anche su questo, se siete nervosi ditelo…». Per un po’ si parla di stipendi, e allora il primo ministro tiene a dire: «La mazzata, o presunta tale, l’abbiamo data solo a chi prende più di 240mila euro». Opur,e rispondendo al grillino Luigi Di Maio sul suo stipendio, dice: «Prende il doppio di me, ma non farei polemiche con nessuno. Sorridere costa meno».

 

Il capitolo evaasione non è mai stato particolarmente amato da Renzi che non vuole apparire come un premier occhiuto che spaventa i moderati. Così anche ora il primo ministro spiega che la lotta all’evasione si farà, sì -«Sull’evasione fiscale possiamo fare di più» – «non con i blitz ma con l’innovazione e l’incrocio dei dati». E sugli 80 euro, adesso anche lòui ammettequello che era evidente: «Non è tecnicamente una detrazione, ma un bonus di 80 euro. A regime sarà un intervento sui contributi sociali». E ancora: «Macché misura elettorale! – sbotta il presidente del Consiglio – il taglio degli 80 euro «arriva dopo… È una rivoluzione nel rapporto Stato-cittadini». Quindi, ha ribadito che «non è elemosina. È una misura di rilancio dei consumi e di equità salariale». E a chi descrive il Dl Irpef come un provvedimento di destra, Renzi replica: «I fatti parlano per noi: la nostra manovra è incentrata sulla giustizia sociale».

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