22 Novembre 2024

In agosto chiuderà CrowdTangle, uno strumento per il monitoraggio dei social che ha aiutato giornalisti e ricercatori a rilevare notizie fasulle. Potrebbe nascere qualcosa di buono

In agosto chiuderà CrowdTangle, uno strumento per il monitoraggio dei social che ha aiutato giornalisti e ricercatori a rilevare notizie fasulle. Lo ha annunciato a marzo Meta, precisando che lo strumento verrà sostituito da una nuova applicazione che conterrà dati più completi rispetto a CrowdTangle.
L’annuncio ha però suscitato proteste e perplessità. Non tanto per il tempismo, essendo a pochi mesi dalle elezioni elettorali Usa, quanto per il cambiamento di accesso allo strumento. La libreria, ha spiegato il portavoce di Meta su X, sarà aperta a università, organizzazioni non profit e gruppi di esperti specializzati nello scovare fake news. Negli Stati Uniti, la Mozilla Foundation e altre 140 organizzazioni hanno chiesto di mantenere attivo CrowdTangle fino a gennaio 2025.
Hanno protestato anche alcune testate giornalistiche come Wired Usa perché rimarrebbero escluse dal nuovo strumento. Ai giornali infatti non resterebbe che acquistare l’accesso per l’analisi del social network oppure, come ha precisato il portavoce Eric Porterfield, collaborare con un’istituzione accademica.
Partiamo da un punto: le piattaforme digitali sono aziende e hanno tutto il diritto di decidere chi fa cosa sui loro prodotti. Tuttavia, quando si occupano di veicolare informazioni di rilevanza pubblica, come nel caso dei messaggi elettorali, allora è opportuno sedersi al tavolo per decidere regole condivise, invitando a bordo non solo i giornali, che sono soggetti economici, ma anche la società civile.
Fondazioni, associazioni, enti non profit e dipartimenti universitari hanno contribuito con inchieste giornalistiche a fare informazione. ProPublica, che è un’organizzazione non a scopo di lucro statunitense, è stata la prima testata giornalistica online a vincere, nel 2010, un Premio Pulitzer.
Alcune di queste organizzazioni vivono grazie alle donazioni di privati cittadini, altre sono vere e proprie fondazioni di grandi aziende che si occupano di giornalismo investigativo o di divulgazione.
In Italia, la Fondazione Openpolis ha inoltrato al governo, lo scorso 17 aprile, un’altra richiesta di accesso generalizzato agli atti (Foia), la quarta in due anni per chiedere maggiore trasparenza sui dati del Pnrr.
European Data Journalism Network (EDJNet) è una rete di testate indipendenti e di unità di data journalism (tra cui Il Sole 24 Ore e il blog Info Data) che producono e promuovono la copertura di notizie a partire da dati relativi ad argomenti europei in molte lingue.
Qualcuno ricorderà l’inchiesta Panama Papers, realizzata grazie alla collaborazione di 600 giornalisti al lavoro in 117 paesi e all’analisi di circa 12 milioni di documenti, ottenuti dal Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (Ici) che ha coordinato il progetto.
In qualche modo, a macchia di leopardo, una collaborazione tra giornali, giornalisti e società civile ha prodotto inchieste, articoli e iniziative di trasparenza.
La chiusura di CrowdTangle potrebbe essere il pretesto per rendere questo dialogo più articolato e più efficace. Anche per il bene nostro e, forse, delle piattaforme social.

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