POLITICA/LEGGE ELETTORALE
Fonte: La StampaIl ministro: «Aperti alle proposte ma non si cambia partner all’ultimo minuto». La replica: non è saggio lasciarci fuori. Renzi decida: con Berlusconi o con noi
L’accelerata del governo sulle riforme sembra essere quella decisiva. «Tocchiamo ferro. Siamo a un passo», ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, arrivando a Palazzo Chigi.
In linea con il premier Matteo Renzi, Boschi conferma l’apertura al dialogo con il M5S , ma, avverte, «non credo sia pensabile, dopo mesi di lavoro ricominciare tutto daccapo». Sulle riforme istituzionali, chiarisce, c’è un «impianto» che bisogna tenere presente e su quello «verrà inserito il confronto con il Movimento 5 stelle», così come per la legge elettorale «c’è un testo già approvato alla Camera, un punto di partenza importante che non può essere snaturato. Ma siamo interessati a ascoltare le loro proposte».
«Sì al dialogo con il M5S ma vanno rispettati gli accordi con Fi»
«Diversi punti» della legge elettorale, «compresa l’ipotesi di rivedere le liste bloccate, possono essere rimessi in discussione», ma – chiarisce Boschi – «a monte c’è un impegno del Pd e un accordo già esistente tra le forze maggioranza e Forza Italia. Noi – dice – dobbiamo rispettare questo impegno, eventuali modifiche saranno prese in considerazione solo se ci sarà una condivisione con le altre forze» che hanno firmato l’accordo. «Non si cambia partner all’ultimo momento», ripete il ministro.
«Io credo – ha aggiunto Boschi – che verrà dimostrato dal lavoro della commissione dei prossimi giorni quello che il governo ha sempre ribadito: da parte del governo c’è stata grande apertura e disponibilità al confronto e all’ascolto. Non c’è stata una consultazione formale e di facciata, ma nel merito. Restano però gli obiettivi, i paletti che il governo ha presentato e che sono qualificanti della proposta».
La replica: «Renzi decida: con Berlusconi o con noi»
La replica dei Cinque Stelle arriva a stretto giro:«Non ci lasciamo scoraggiare, il nostro approccio rimarrà improntato sulla voglia di confronto», dichiara Maurizio Buccarella, capogruppo M5S al Senato. Sulla legge elettorale, Buccarella puntualizza: «è una legge così importante che non ci sembrerebbe saggio lasciare fuori dal dibattito quella che, lo ricordiamo, è la forza più votata alle ultime elezioni politiche».
E il deputato Manlio Di Stefano incalza:«Diamo a Renzi l’opportunità di uscire da quel ricatto di Berlusconi che lui stesso disse esserci quando affermò che non c’era alternativa» al Cavaliere. «Noi gli diamo un’alternativa: chiarisca se preferisce continuare con lui o aprirsi ad un percorso nuovo».
Mercoledì l’incontro Renzi-Grillo
Intanto è confermato per mercoledì l’ incontro tra Renzi e il leader Cinque Stelle. Il Movimento è pronto a incontrare Matteo Renzi per un confronto sulle riforme dopo la lettera del presidente del presidente del Consiglio. Della delegazione faranno parte i capigruppo di Camera e Senato, Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella, e il vice presidente della Camera Luigi Di Maio.
Il nuovo Senato e la riforma della giustizia
La composizione del nuovo Senato è al centro della discussione. Si ipotizza che sarà formato da cento senatori e che, tra questi, ci saranno 80 consiglieri regionali e 20 sindaci. Delineate anche le nuove competenze. Il Senato farebbe da raccordo tra lo Stato e le autonomie, seguendo le leggi europee e trattati internazionali, leggi costituzionali ed elettorali, referendum, attività della pubblica amministrazione e parteciperebbe all’elezione di Capo dello Stato, Csm e Corte costituzionale.