POLITICA
Fonte: La Stampa
Il leader di Fi cerca di ricompattare il partito . Intesa Renzi-Alfano, la riforma cambia. Brunetta: «Senza Italicum salta tutto». Oggi faccia a faccia tra premier e l’ex Cavaliere
Nessuno dei due vuole chiudere definitivamente la porta. E infatti domani si incontreranno per quello che Matteo Renzi definisce «l’ultimo incontro sulla legge elettorale». Ma la guerra di nervi tra il premier e Silvio Berlusconi sta arrivando vicino al punto di rottura. La domanda è se i due riusciranno a mettere nei binari il Patto del Nazareno. Se la risposta fosse “no” l’intesa sulle riforme potrebbe saltare. «Il tempo dei rinvii è finito, adesso è il momento di decidere», è l’ultimatum del premier a pochi minuti dall’avvio del vertice di Forza Italia. Diktat che però l’ex Cavaliere respinge al mittente nella riunione del partito.
RENZI VUOLE ACCELERARE
Il rinvio della calendarizzazione della riforma alla riunione di domani della commissione Affari istituzionali del Senato fa capire come lo stallo della politica si riflette sui tempi del Parlamento. Ed è proprio questa situazione che Renzi è deciso a sbloccare. In un modo o nell’altro. O Berlusconi condivide il nuovo Italicum, e soprattutto l’accelerazione che mira all’approvazione in aula al Senato a dicembre, o il leader Pd andrà avanti a maggioranza, anche cercando in commissione accordi con le altre opposizioni. Un concetto ribadito a Porta a Porta. «Le regole del gioco si fanno insieme ma non significa che se non sono d’accordo non si fanno. Io prima voglio farle e poi insieme». e aggiunge: «L’impegno di maggioranza» è «finire entro il 31 dicembre» la legge elettorale al Senato: «Adesso corrano, facciano gli straordinari, lavorino sabato e domenica». «Il problema nel caso specifico» della legge elettorale «non credo sia Berlusconi ma i suoi, i Brunetta, i Fitto», dice. Ma hanno fatto pace? «Speriamo. Litigare fa sempre male, improvvisamente FI mostra libertà interna: tutta insieme gli ha fatto male…».
SCONTRO BRUNETTA-LOTTI
Gli spazi per un accordo non sono affatto chiusi. Ma la tensione è alta come dimostra il duello tra Renato Brunetta e Luca Lotti. «Se l’Italicum cambia, il patto non c’è più», va giù duro il capogruppo azzurro contro le modifiche introdotte alla riforma nel vertice di maggioranza di ieri notte. «Se Brunetta esprime la posizione di Berlusconi, è inutile domani incontrarsi», è l’altolà del braccio destro del premier, Luca Lotti. Dal vertice del parlamentino azzurro anche Paolo Romani esce chiedendo di azzerare le correzioni dell’Italicum, unendo però la rassicurazione che gli azzurri «restano in campo per le riforme».
QUAGLIARIELLO (NCD): «APRIRE AL M5S»
Che qualcosa sia cambiato negli equilibri per le riforme lo conferma anche il coordinatore del Nuovo centrodestra Gaetano Quagliariello, che intervistato da La Stampa, parla dell’accordo di ieri sera come di «un successo per il Paese». E poi apre alla collaborazione con altre forze politiche, tra cui il Movimento 5 Stelle: «Per i colloqui che ho avuto credo che la nostra proposta vada in una direzione condivisibile», dice Quagliariello sottolineando come l’accordo sulle soglie piacerà anche a Sel, Fratelli d’Italia e «altre opposizioni»
ALFANO: «ORA POSSIAMO RIUNIRE IL CENTRODESTRA»
Il giorno dopo l’intesa con Renzi, anche Alfano torna sulla modifiche alla riforma della legge elettorale: «Il premio al partito è uno strumento corretto che fotografa la realtà. Al momento la coalizione di centrodestra non esiste, ci sono i singoli partiti, e partiti come Pd o M5S che sono da soli una coalizione», spiega. E rispetto alle conseguenze sul patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi: «Se da parte di Berlusconi non ci sarà la volontà di usare il patto del Nazareno come uno strumento contundente, questa legge elettorale può unificare il centrodestra. Ma ci vuole apertura, saggezza, animo sereno e nessun rancore. Noi -ha sottolineato Alfano- siamo pronti a rivalutare una prospettiva di centrodestra, una prospettiva su cui possiamo reincontrarci…».