21 Novembre 2024

Sono 36 i soggetti coinvolti, al momento l’unico no è quello del Comune di Piombino. Resta l’obiettivo del via libera entro il 27 ottobre

Avanti con qualche sussulto. Si è tenuta il 19 settembre a Firenze la prima riunione della conferenza dei servizi cui partecipano 36 enti, chiamati a valutare il progetto della nave rigassificatrice che il Governo ha deciso di installare nel porto di Piombino (Livorno) per far fronte al calo di forniture russe, e che Snam ha già acquistato.

Le tappe
La conferenza dei servizi dovrà analizzare anche la sostenibilità del progetto, visto che – sulla base della procedura accelerata prevista dal decreto aiuti – non sarà fatta la valutazione d’impatto ambientale (Via), di solito prevista per le grandi opere. Finora sono arrivate al commissario straordinario per il rigassificatore, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, 62 osservazioni e note a cui andrà data risposta attraverso controdeduzioni. Giani ha sempre garantito che rilascerà la concessione per il rigassificatore, entro la scadenza di legge del 27 ottobre, solo per la durata di tre anni, e non per i 25 anni chiesti da Snam, e solo se la società indicherà dove ancorerà la nave (offshore) al termine del triennio. Ma il commissario ha allentato la stretta: se Snam non indicherà la collocazione definitiva della nave entro il 27 ottobre, concederà lo stesso il via libera ma “a tempo”: decadrà entro un mese se Snam non indicherà la destinazione offshore.Al tavolo della conferenza dei servizi l’unica chiusura netta all’impianto è arrivata dal Comune di Piombino, contrario fin dall’inizio, mentre diversi soggetti hanno avanzato proposte e osservazioni a cui dovrà rispondere Snam. Secondo Giani «al tavolo abbiamo visto uno spirito costruttivo da parte dei vari enti».

I temi sul tavolo
Tra i temi approfonditi ci sono quelli ambientali, quelli legati alla sicurezza e anche le questioni legate al paesaggio, compreso il colore della nave Golar Tundra, sollecitato dalla Soprintendenza. L’altro elemento strategico è il memorandum in dieci punti, del valore di circa 600 milioni di euro, che Giani ha presentato al Governo come contropartita per ospitare il rigassificatore. Tra le opere che la Toscana chiede di essere realizzate ci sono la strada 398 per entrare nel porto di Piombino senza passare dal centro città; le bonifiche dell’acciaieria Jsw (che prima occupava 900 ettari e con i futuri forni elettrici potrà operare su 200 ettari); lo sviluppo delle energie rinnovabili; gli interventi di valorizzazione culturale del territorio; la riduzione della bolletta energetica per i cittadini di Piombino. «Metterò il memorandum nell’intesa Stato-Regione – ha detto Giani – e nella concessione, se non si è ancora insediato il nuovo Governo, allegherò il testo dell’intesa». La transizione tra il vecchio Governo, col quale il presidente della Toscana aveva preso accordi seppur verbali, e il nuovo Governo ancora da formare, è un passaggio delicato per Giani.

Il prossimo appuntamento
La conferenza dei servizi è stata aggiornata al 7 ottobre. Gli enti statali esprimeranno un parere unico sul rigassificatore il 13 ottobre a Roma. Il 21 ottobre la conferenza sarà riconvocata, ha annunciato Giani, «per arrivare al parere definitivo di autorizzazione o meno, se non ci fossero le condizioni, nei termini di legge, cioè il 27 ottobre». Il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, ha messo in guardia: «Vediamo se questo procedimento amministrativo finisce con un okay perché chi mette quell’okay si assume grande responsabilità. Noi valuteremo l’eventuale ricorso all’autorità giudiziaria perché nella documentazione di Snam ci sono grandi mancanze e contraddizioni».

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