25 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

Energia rinnovabili ambiente

di Fabio Savelli


Tra «le città mummificate» e quelle «connesse» non c’è tutto questo scarto, per dirla con le parole del sindaco Dario Nardella. Per il primo cittadino di Firenze, intervenuto ieri al dibattito organizzato dal Corriere della Sera, «dipenderà da come pianificheremo questi anni». Focus Pianeta 2021, l’inserto mensile che ragiona sugli scenari di sostenibilità del mondo in cui viviamo e vivremo. Stavolta il quesito è uno solo: come saranno le città del futuro? Se la pandemia sembra aver messo in difficoltà i grandi agglomerati urbani — per la loro densità abitativa foriera di assembramenti — occorre ripensarli. Renderli adeguati alla micro e alla macro-mobilità.

Conclusa la prima giornata
Nell’era pre-Covid parlavamo di una tendenza inarrestabile, quella delle «megacity» da milioni di abitanti contenitori dei lavori della conoscenza. Con l’adozione strutturale del lavoro da remoto ridurremo l’impronta di carbonio negli spostamenti, responsabile del 40% delle emissioni. Per un futuro sostenibile però serve ripensare anche gli edifici. Sottolinea Claudio Levorato, presidente della holding di Rekeep, partner dell’iniziativa, «l’enorme problema di spreco energetico negli edifici. Abbiamo pensato a una proposta di riqualificazione energetica e sismica. Con un investimento di 39 miliardi di euro in cinque anni si avrebbero benefici ambientali importanti: una minore bolletta energetica di 450 milioni e un effetto di aumento di 141 miliardi del Pil con un incremento complessivo di 870mila occupati».
Priorità: non sprecare la più grande occasione di questa generazione. Nardella dice che «il sistema delle procedure amministrative è troppo pesante. Se applichiamo il codice degli appalti così come è ai progetti finanziati con il Recovery plan, non riusciremo a completarli». Un atto d’accusa che chiama in causa lo scarso coinvolgimento nelle strategie dei governi sui fondi della Next Generation Eu: «Il 70% dei sindaci europei in un’indagine di Eurocity (di cui Nardella è presidente, ndr) ritiene di non essere stato coinvolto. Solo il 10% pensa di sì». Eppure non contemplare le proposte di chi è sul territorio facendo calare tutto dall’alto rischia di essere miope. Andrea Gibelli, presidente di Fnm, pone l’accento sulle città del futuro «capacità di connettere aree anche distanti tra loro oltre ai vincoli amministrativi». Per farlo serve superare il concetto di spostamento retaggio di una società divisa in classi, con i treni e le nuove fonti di alimentazione ad idrogeno o batteria.
L’architetto Michele De Lucchi parla di «ecosistema» che nasce dallo scambio e dall’interazione che tutte le pandemie mettono a dura prova: «Le idee nascono nelle città. Il mio maestro Ettore Sottsass diceva: “Gli architetti disegnano i comportamenti di chi ci abita”». Per questo la parola chiave è integrazione. Il rettore dell’università Bocconi, Gianmario Verona, parla di far dialogare «i moduli». Aree contigue anche per specializzazione economica «puntando sulla transizione ecologica che però è anche digitale». Ferruccio Resta, numero uno del Politecnico di Milano, teorizza la «connettività», con una mobilità «dolce e sostenibile» in cui le tecnologie sono il «fattore abilitante».
Francesco Venturini, amministratore delegato di EnelX, chiama in causa il sindaco di Bogotà che gli ha appena confidato l’obiettivo a cui tendere: «Un Paese è sviluppato quando i ricchi usano mezzi pubblici e biciclette». Però non occorre demonizzare le auto. Spiega Michele Crisci, presidente di Unrae, che le vetture del futuro «verranno guidate da software esterni, capaci di prevenire code e spostare il traffico, con alimentazione a batteria». Se la sostenibilità si gioca sul terreno dei comportamenti è inevitabile soffermarsi sulla sharing economy, data per spacciata con la pandemia. Lorenzo Pireddu, alla guida di Uber Italia, che si sta «trasformando in una piattaforma multi-modalità con l’auto condivisa, il monopattino e la bici elettrica e il mezzo pubblico migliore per l’ultimo miglio».

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