22 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

di Alessandro Opps

Secondo gli exit-poll, impossibile un governo di sinistra o di destra. I populisti raddoppiano i consensi, tornano a crescere i Popolari, crollano Podemos e Ciudadanos. Ipotesi grande coalizione. Sanchez: “Dobbiamo creare un governo stabile”

Resta la situazione di stallo politico in Spagna nonostante la ripetizione del voto ad appena sei mesi dalle precedenti politiche. Nessuna maggioranza possibile nel prossimo Parlamento. In calo il blocco di sinistra, a partire dai socialisti del premier Pedro Sánchez che passano dagli attuali 123 seggi a 120. E il leader uscente, rivendicando la vittoria si è appellato agli altri partiti: “Il Psoe ha vinto le elezioni. Il nostro progetto è formare un governo progressita stabile, faccio appello a tutte le forze politiche escluse quelle che predicano l’odio”. Cala anche Unidas Podemos (da 42 a 35), ma per la prima volta entra alle Cortes Más País, la formazione di Iñigo Errejón nata da una scissione dal partito di Pablo Iglesias (3 seggi). Le sinistre insieme totalizzerebbero 158 seggi, molto lontano dalla maggioranza assoluta di 176 deputati, ma sopra il blocco di destra, che avrebbe 152 seggi.
È proprio a destra che si verifica un terremoto, con il tracollo di Ciudadanos, che da 57 deputati passa a 10, mentre fa un balzo spettacolare l’ultradestra di Vox: da 24 a 52 seggi. Cresce anche il Partito Popolare di Pablo Casado, che il 28 aprile scorso aveva toccato il fondo con 66 seggi e ora ne ottiene 88. Non abbastanza, però, per poter aspirare alla guida di un nuovo governo. Non solo perché i socialisti si confermano come primo partito, ma anche perché le forze di destra non hanno la possibilità di stipulare accordi con altri partiti minori, in particolare con le formazioni basche e catalane.

Le reazioni
“Oggi il Pp ha ottenuto un buon risultato elettorale, ma il paese non ha ottenuto un buon risultato”, ha detto il leader del Partido Popular Pablo Casado. E forte della ripresa lancia la sua sfida a Sanchez che, dice “ha perso il suo referendum”. “La palla è adesso nella sua metà del campo”, incalza Casado, “Deve decidere cosa vuole fare. Perchè la spagna non può più aspettare”. Il Pp intanto, afferma, “intende esercitare la sua responsabilità”.

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