21 Novembre 2024

La protesta contro la possibilità che si verifichi un nuovo episodio dopo il rogo del Corano del 28 giugno scorso

Centinaia di manifestanti hanno preso d’assalto l’ambasciata svedese a Baghdad nelle prime ore del mattino e hanno appiccato il fuoco in segno di protesta contro la possibilità che si verifichi un nuovo episodio, dopo quello del rogo del Corano di tre settimane fa in Svezia. Nessun membro del personale dell’ambasciata è stato ferito, la polizia ha usato gli idranti per disperdere i manifestanti. Diverse le testate che hanno diffuso i video dell’assalto.
Dell’autorizzazione concessa per una nuova manifestazione ha parlato ieri Le Figaro. Le autorità svedesi hanno infatti dato l’ok a una manifestazione in programma per oggi all’esterno dell’ambasciata irachena a Stoccolma: l’organizzatore, lo stesso, intende bruciare di nuovo una copia del Corano e una bandiera irachena.
Lo scorso 28 giugno, primo giorno della festa musulmana dell’Eid al-Adha, si era svolta la protesta davanti alla moschea più grande di Stoccolma, e Salwan Momika, 37enne rifugiato iracheno, aveva bruciato il Corano: un gesto che aveva scatenato un’ondata di condanne in tutto il mondo.
Il ministero degli Esteri svedese all’Afp ha detto che il personale dell’ambasciata svedese a Baghdad è “al sicuro”. “Siamo al corrente della situazione, il personale della nostra ambasciata in Iraq è al sicuro e il ministero è in contatto regolare con loro”.
Il governo iracheno da parte sua ha condannato l’episodio per voce del ministero degli Esteri, che ha invitato le forze di sicurezza a identificare i responsabili. “Abbiamo dato istruzioni ai servizi di sicurezza competenti – si legge nel comunicato – di condurre un’indagine urgente e di prendere tutte le misure necessarie per scoprire le circostanze dell’incidente e identificare i responsabili”.

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