Fonte: Sole 24 Ore
di Geraldo Pelosi
Prima dell’estate i 4 candidati alle amministrative di ottobre hanno firmato una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio
«Le Olimpiadi impoveriscono le città, l’Expo le arricchisce». Risponde così Virginia Raggi sindaca di Roma a chi oggi le chiede cosa le abbia fatto cambiare idea rispetto al suo precedente “no” alle Olimpiadi a Roma e al suo appoggio alla candidatura di Roma all’Expo del 2030. Una candidatura che porta oggi anche la firma che conta, quella del presidente del Consiglio Mario Draghi. E che affianca dunque Roma alle altre candidate: la capitale dell’Arabia saudita, Ryad, e la città portuale della Corea del Sud, Busan.
Ma come si è giunti alla candidatura? Tutto nasce da un progetto per una “città orizzontale” che possa coniugare rigenerazione urbana e società civile. La prima idea scaturisce da un incontro tra la Sindaca Raggi è il Presidente di Unindustria, Angelo Camilli nell’estate del 2020. Si era ancora in piena pandemia e c’era la necessità di rilanciare il volto della città dando una proiezione internazionale a Roma dopo gli errori delle Olimpiadi.
Prima idea alla Farnesina nel novembre 2020
Da lì è partito il primo abbozzo di candidatura trasmesso al Ministero degli Esteri a novembre 2020. Ma poi occorre governare il processo e la sindaca si affida a un diplomatico e manager di lungo corso come Giuseppe Scognamiglio per seguire tutte le fasi della candidatura. Scognamiglio ha alle spalle una carriera nel servizio diplomatico e di manager nella finanza internazionale e adesso presiede un Istituto che pubblica la rivista di geopolitica Eastwest e forma 5mila studenti all’anno in scenari internazionali oltre ad essere stato in passato delegato nazionale al Bie, l’organismo internazionale che sovrintende all’organizzazione degli Expo universali e che dovrà ora decidere sulla candidatura.
Progetto per una città orizzontale
Scognamiglio nel gennaio 2020 attiva i contatti con il Bie e forma una piccola squadra di giovani volontari del suo Istituto e confeziona un dossier di candidatura basato sull’idea, condivisa con l’Amministrazione Raggi, di una città orizzontale. Dopo il Covid si superano rapidamente i concept di città verticale presentati a Shanghai e a Milano e si va verso un ideale di convivenza nella quali gli spazi a disposizione aumentano, la mobilità diventa dolce, l’inquinamento ambientale e acustico si azzera. Questa è l’idea che si vuole presentare all’Expo di Roma 2030, con un lavoro che coinvolga tutte le istituzioni, centrali e locali, le imprese e il terzo settore. La società civile diventa protagonista di questo Expo e non solo destinataria di messaggi preconfezionati.
Progetto condiviso da quattro candidati
Con una modalità molto poco italiana il progetto viene condiviso da tutti i candidati alla carica di sindaco che mettono da parte polemiche e conflitti per sposare la candidatura della loro città. Prima dell’estate i 4 candidati firmano una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, a riprova del fatto che la politica vera, sugli eventi che contano, non può dividere. Il Presidente del Consiglio apprezza quest’approccio bipartisan ed esamina la candidatura fino alla firma della lettera inviata al Segretario Generale del Bie, il greco Dimitri Kyryakides.
Anche la Luiss coinvolta per impatto economico
Anche la Luiss è stata coinvolta nel processo e un team di docenti sta lavorando a uno studio di impatto economico dell’Expo sulla città e sul Paese. I numeri di questo studio dimostreranno che l’investimento finanziario e manageriale avrà un ritorno più che moltiplicato, sia diretto sia indiretto. Con un focus straordinario sulla città, più che a Milano, in quanto l’Expo romano si terrà dentro la città e non in un’area esterna o limitrofa.
Con la Raggi a Cannes per investimenti immobiliari
«Si tratta – spiega Scognamiglio – di un’occasione straordinaria per rilanciare la centralità globale della capitale d’Italia. Insieme alle grandi smart cities del mondo, Hong Kong, New York, Londra, c’è ora anche Roma. Siamo stati con la Sindaca la settimana scorsa a Cannes, alla fiera degli investitori immobiliari e, come spesso capita, loro scontano già questo nuovo protagonismo e sono pronti a investire. Un grande evento come Expo è il richiamo ideale per accelerare questo interesse».