Fonte: La Repubblica
di Aberto Custodero e Monica Rubino
Si profila un nuovo accordo a 4 sulla legge elettorale del Pd che rende possibili le coalizioni. Favorevoli Ap, Lega e Forza Italia. No di Mdp e M5S. Salvini: “Pronti a votarla la prossima settimana”. Boldrini: “Senza legge Paese meno credibile”. Toninelli: “E’ un tutti contro di noi, pronto il ricorso alla Corte costituzionale”
Il deputato Pd Emanuele Fiano ha ufficialmente depositato in commissione Affari costituzionali della Camera il testo del Rosatellum bis, ribattezzato anche “Rosatellum 2.0”, la legge elettorale proposta dal Pd ma che può contare sull’accordo di Ap, Forza Italia e Lega. Si profila dunque un nuovo patto a quattro, dove però gli alfaniani prendono il posto occupato dal M5S nell’accordo sulla prima stesura della legge (
Le novità della legge
Il nuovo Rosatellum (dal nome del capogruppo dei deputati pd alla Camera Ettore Rosato), depositato anche al Senato, in sostanza è un sistema su base proporzionale con un correttivo maggioritario: prevede infatti 231 collegi uninominali, che spingono a formare coalizioni, e uno sbarramento al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni. La distribuzione dei seggi è per il 36% maggioritaria e per il 64% proporzionale. Nei collegi plurinominali, dove vale il proporzionale, sono previsti dei listini molto corti, dai 2 ai 4 candidati massimo. Non è ammesso il voto disgiunto. Viene fissata inoltre una quota di genere nella proporzione di 60-40%. La nuova scheda elettorale sarà unica e conterrà i nomi dei singoli candidati associati ai partiti che li sostengono, con accanto i nomi del listino della circoscrizione relativa.
Ripartizione dei voti
Uno dei punti critici del primo Rosatellum era la definizione del passaggio dei voti dal candidato alla coalizione. Nella seconda stesura sarebbe stata individuata la soluzione: i voti non assegati a un partito, ma a un singolo candidato nel collegio, vengono ripartiti proporzionalmente all’interno della coalizione che lo sostiene. Ma l’esatto tecnicismo della ripartizione è ancora da definire.
Il No del M5S
Come detto, il M5S ha bocciato il nuovo testo, assieme a Mdp e Fdi. In particolare i Cinquestelle hanno disertato l’incontro con Fiano, relatore della legge, sostenendo che il Rosatellum 2.0 è un “anticinquestellum”, visto che introduce le coalizioni, a cui si oppongono strenuamente. “Il Rosatellum bis è un ‘tutti contro di noi'”, ha detto a FanPage il deputato Danilo Toninelli, annunciando che in caso di approvazione della legge il M5S farà ricorso alla Corte costituzionale. “L’introduzione di collegi uninominali e coalizioni – ha aggiunto -, è un binomio devastante per noi e per la democrazia”.
Salvini: “Pronti a votarla”
“Ne abbiamo sentite tante – ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini -, ma se la settimana prossima si discuterà questa legge elettorale i voti della Lega ci saranno”.
Pro e contro
“È l’ultimo tentativo possibile” avverte il vicesegretario del Pd Maurizio Martina. Il capogruppo Dem alla Camera, Ettore Rosato, ha auspicato una coalizione non solo con l’ex sindaco di Milano ma con tutta Mdp, che però con il Pd a trazione renziana non ha intenzione di allearsi. Lo stesso leader di Campo progressista Giuliano Pisapia ha bocciato il nuovo testo: “È peggiorativo della prima versione”, ha detto in un dibattito alla Festa dell’Unità a Imola.
Per Rosato il nuovo testo gode “di un’ampia maggioranza, in quanto è sostenuto anche da una parte delle opposizioni”, e ha “un impianto maggioritario che può aiutare gli elettori a capire chi governerà il Paese”. Rivolto ai bersaniani, aggiunge: “Abbiamo proposto il Mattarellum, il Rosatellum, il Tedesco e Mdp ha sempre detto di no. La loro posizione è chiara: non vogliono cambiare la legge elettorale”.
Boldrini: “Serve responsabilità”
“Il Parlamento deve essere all’altezza di quanto chiesto dal Presidente della Repubblica e deve almeno riuscire ad armonizzare i sistemi di voto di Camera e Senato”, ha detto il presidente della Camera, Laura Boldirini. “Spero che si possa arrivare a una legge che vada a vantaggio del Paese, perchè se votiamo con quella attuale sappiamo già che sarà molto complicato per chiunque governare. Se non riusciamo a fare una legge – ha concluso – saremo noi i responsabili. Mi auguro che tutti i gruppi politici riescano a dare prova di responsabilità e trovino un accordo per una legge il più condivisa possibile”.