19 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

Attentato Nizza

di Katia Riccardi

La carta di identità del secondo attentatore, Abdel Malik Petitjean, 19 anni, era a casa del complice Kermiche. Non aveva condanne a suo carico, ma era a rischio di “passare all’azione” e aveva tentato di arruolarsi in Siria nel 2015. L’Is diffonde un altro video in cui il giovane invita a colpire i nemici del Daesh. Fermato un 20enne schedato con la lettera ‘S’

Si era radicalizzato e i servizi francesi lo sapevano, l’avevano schedato poco meno di un mese fa, il 29 giugno: anche per lui era stato aperto un file e apposta la lettera ‘S’, quella dei radicalizzati a rischio di passare all’azione. Il 19enne Nabil Abdel Malik Petitjean, formalmente identificato, è uno dei due attentatori della chiesa di Saint-Etienne-de-Rouvay, il complice di Adel Kermiche. Le indagini stanno mettendo in luce un’altra falla dei servizi di sicurezza francesi, anche il secondo terrorista era finito sotto il radar dell’antiterrorismo. Non è bastato.
Solo quattro giorni prima dell’omicidio nella chiesa, l’unità di coordinamento della lotta antiterrorista (Uclat) aveva diffuso una nota nella quale affermava di aver ricevuto, da un servizio straniero, un’informazione su un individuo “che sarebbe pronto a partecipare a un attentato sul territorio nazionale”, la segnalazione non aveva un nome ma una foto, quella di Abdel Malik Petitjean. Nessuno però ha messo in collegamento la foto con il nome.
Al contrario di Kermiche, con il quale ha sgozzato l’anziano parroco, l’86enne padre Jacques Hamel, e ridotto una seconda persona in fin di vita, Abdel Malik Petitjean non aveva condanne a carico. Né impronte digitali registrate o foto segnaletiche. Era conosciuto dalla polizia per aver tentato di raggiungere la Siria nel 2015 e arruolarsi nell’esercito del Califfato passando per la Turchia. Ci sono circa 10.500 persone radicalizzate o a rischio di esserlo in Francia, ha fatto sapere il governo.
Fermato 20enne schedato con lettera ‘S’. Intanto un francese schedato con la lettera S’ e partito in Turchia con Abdel Malik  Petitjean è stato posto in stato di fermo, riferiscono fonti vicine all’inchiesta citate da BFM-TV, precisando che il fermato ha 20 anni ed è attualmente interrogato nel quartier generale dell’antiterrorismo a Levallois-Perret, alle porte di Parigi. “Nulla prova al momento che fosse al corrente” dell’attentato in Normandia, precisa la fonte.
Il complice. Kermiche, anche lui francese di 19 anni, si trovava agli arresti domiciliari e al momento dell’attentato indossava un braccialetto elettronico. Era stato rilasciato a marzo. Di lui si sa anche che soffriva di disturbi psichici fin dall’infanzia, che era stato costantemente seguito da psicologi fin dall’età di 6 anni e che a 12 anni era stato espulso da scuola per “disturbi comportamentali”: nella scheda la definizione “soggetto iper-attivo”. Ieri sera lo Stato islamico ha diffuso un video nel quale mostra i due giovani mentre giurano fedeltà all’Is ma Repubblica ha scelto di non pubblicare queste immagini per non dare visibilità alla propaganda dei terroristi.
I messaggi online. “Prendi un coltello, vai in una chiesa e fai una carneficina. Tagli due o tre teste, poi è finita”, si sente in uno dei messaggi audio inviati via Telegram da Kermiche e rivelati in esclusiva dal settimanale L’Express. La sua foto del profilo è l’immmagine del califfo dell’Is al-Baghdadi, l’invito ai suoi contatti quello di imitarlo. Il killer evocava inoltre la facilità con cui si possono reperire armi da fuoco. Il giorno dell’attentato, scrive ancora L’Express, Kermiche scrive un nuovo messaggio invitando a “condividere ciò che seguirà”. Poi si connette un’ultima volta alle 9:46, qualche minuto dopo essere entrato nella chiesa, ma non pubblica niente. Oggi  l’agenzia Amaq, portavoce di fatto dell’Is, ha diffuso un altro video in cui Petitjean invita i musulmani a insorgere contro i nemici del Daesh e i loro alleati e a colpire gli occidentali.
La segnalazione degli 007 turchi. Individuato dall’intelligence della Turchia il 10 giugno scorso, Nabil Abdel Malik Petitjean era stato segnalato 15 giorni dopo ai servizi di intelligence transalpini (Dgsi) e schedato con la  lettera “S” degli individui a rischio il 29 giugno. Una procedura che al suo rientro avrebbe dovuto permettere di far scattare immediatamente l’allarme e consentire di fermarlo in tempo. Il problema è stato che il futuro attentatore della chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray era già rientrato tranquillamente in Francia dall’11 giugno, prima ancora, dunque, che venisse inserito nella blacklist della radicalizzazione. Gli 007 francesi pensavano che fosse ancora in Turchia o in Siria e invece era già rientrato pronto a colpire in chiesa insieme al complice di morte Adel Kermiche.
L’identificazione formale. È stata possibile grazie alla comparazione del Dna tra lui e sua madre: “Dopo il confronto con il Dna – ha detto una fonte giudiziaria – è emerso che il secondo terrorista è Abdel Malik Petitjean, nato il 14 novembre 1996 a Saint-Diè-des-Vosges”, in Lorena. La sua carta di identità è stata ritrovata nella casa di Kermiche, lui originario di Mont-Saint-Aignan.
Perquisizioni e arresti. Diverse perquisizioni sono state condotte nelle abitazioni del suo ambiente familiare, in particolare presso la madre ad Aix-Les-Bains (in Savoia) e da un parente a Montlucon (nell’Allier), due città dove aveva vissuto con la famiglia. Tre suoi familiari sono in stato di fermo. Questi fermi, precisa la fonte, sono cominciati ieri e “dovrebbero permettere di raccogliere elementi sul profilo dell’assassino. Niente al momento dice che queste persone abbiamo qualcosa a che vedere con l’attentato”. Una quarta persona, un minore di 16 anni, nato in Algeria, arrestato ieri, doveva essere interrogato questa mattina. Il fratello è oggetto di un mandato d’arresto per essere partito per la zona iracheno-siriana nel marzo 2015 con i documenti di Kermiche.
La Guardia nazionale. Il presidente Francois Hollande ha annunciato la formazione di una Guardia nazionale in Francia attingendo dalle forze riserviste esistenti per proteggere meglio i cittadini dagli attacchi terroristici. Hollande ha spiegato che le consultazioni parlamentari sulla formazione della forza inizieranno a settembre, “in modo che questa forza possa essere creata il più velocemente possibile per proteggere i francesi”. La creazione della Guardia nazionale era stata chiesta a gran voce dall’opposizione.
Consiglio musulmani: “Domenica in chiesa per solidarietà”. Un invito ai propri fedeli di recarsi domenica a messa per “solidarietà e compassione”, dopo “il vile omicidio” di un sacerdote, è stato rivolto dal Consiglio francese per il culto musulmano (Cfcm), massimo organo di rappresentazione della comunità islamica in Francia. Il Cfcm ha inoltre chiesto alle 2.500 moschee del paese di “approfittare del sermone di venerdì per sottolineare il ruolo preponderante che svolge nell’Islam il rispetto per le altre fedi, così come per i loro rappresentanti”.
Il divieto sulle spiagge di Cannes. Borse o valigie di grosse dimensioni sono state bandite per l’estate dalle spiagge di Cannes: lo ha deciso il sindaco David Lisnard, come “misura di sicurezza” antiterrorismo nel quadro dello stato d’emergenza decretato in Francia fino al gennaio del 2017.
La condanna dell’Iran. Oggi anche l’Iran ha condannato l’omicidio del prete, facendo un paragone con la decapitazione di un bambino in Siria da parte dei ribelli fondamentalisti islamici a metà luglio. Lo ha riportato l’agenzia di stampa ufficiale Irna. “Tali azioni selvagge e abominevoli sono riprovevoli, indipendentemente da dove avvengano”, ha dichiarato Bahram Ghassemi, portavoce del ministero degli affari Esteri. “Noi condividiamo la tristezza di tutti (…) Di fronte a queste azioni disumane, brutali e detestabili…”. L’Iran sostiene politicamente e militarmente il regime del presidente Assad e considera “terroristi” tutti i gruppi ribelli siriani.
Digiuno e preghiera. Il presidente dei vescovi francesi l’arcivescovo di Marsiglia monsignor Georges Pontier ha proposto da Cracovia per venerdì 29 luglio “una giornata di digiuno e preghiera per la Francia e per la pace nel mondo”. Le diocesi hanno risposto organizzando una serie di veglie, celebrazioni e messe in tutto il Paese previste da oggi fino a lunedì primo agosto. Per motivi di sicurezza è stata annullata invece la marcia in onore delle vittime della strage di Nizza che si doveva tenere il 31 luglio lungo la Promenade des Anglais.

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