8 Settembre 2024
Schlein Conte

Le opposizioni ritirano la firma dal testo sul salario minimo nel giorno in cui la legge delega arriva all’esame dell’assemblea di Montecitorio. «È vergognoso il tentativo del governo Meloni di sfilare dal Parlamento la discussione sul salario minimo e la proposta unitaria delle opposizioni», tuona Elly Schlein, che in Aula comunica «la volontà di togliere la mia firma da questa proposta di legge», perché questa «non è più la proposta di salario minimo delle opposizioni: la maggioranza ha svuotato la proposta di ogni significato con la consueta arroganza. Togliamo le nostre firme: non nel nostro nome state tradendo le attese dei lavoratori». Con lei ci sono Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi Sinistra) e il leader dei 5S Giuseppe Conte, che a un certo punto strappa platealmente, davanti a tutta l’Aula, il testo della delega: quella di Conte era la prima sottoscrizione. «Oggi Giorgia Meloni e soci tolgono la maschera: votano ”no” al salario minimo legale», accusa Conte. «Con la stessa arroganza con cui fermano i treni dei Ministri, oggi fermano la speranza di quasi 4 milioni di lavoratori pagati 3 o 4 euro l’ora a cui avremmo potuto aumentare lo stipendio». Via via, tutti i capigruppo e gli altri firmatari della proposta di legge, esponenti delle forze di minoranza, seguono Schlein e Conte e annunciano il ritiro delle loro sottoscrizioni.
Del resto, dopo l’approvazione in commissione dell’emendamento del centrodestra che ha, di fatto, “soppresso” la proposta di legge unitaria delle opposizioni sulla paga oraria minima a 9 euro, Pd e Movimento 5 Stelle avevano promesso che oggi avrebbero dato battaglia, mettendo a punto la strategia da portare in Aula. E così è stato. Una guerra sostanzialmente già persa, ma l’obiettivo è quello di massimizzare l’impatto mediatico di un passaggio parlamentare che, nei piani dei due partiti, sarebbe dovuto avvenire mesi fa, subito dopo l’estate. Su questa proposta unitaria per la prima volta vediamo marciare uniti Pd, M5s, Avs e Azione, anche se ora il partito di Calenda sembra essersi un po’ defilato rispetto a questa battaglia. Ma la “triplice” composta da dem, rossoverdi e pentastellati ha dimostrato di reggere.

Schlein: «Antipasto del premierato Meloni, poteri tutti al capo»
«Il governo ha scelto di sottrarre al Parlamento il diritto di discutere e di votare. Questa è l’idea di democrazia del governo Meloni». E’ accalorato l’intervento della segretaria del Pd, che rincara la dose: questo è «un antipasto del premierato, tutti i poteri concentrati nelle mani del capo e il popolo chiamato ogni 5 anni ad acclamarlo. Ma la democrazia è un’altra cosa». Schlein ricorda poi la raccolta di «500 mila firme» e accusa il governo di essersene «fregato»: « Affossate una proposta giusta per l’Italia, calpestate le prerogative del Parlamento e delle opposizioni, denuncia Schlein. «La Costituzione non vi autorizza ad abusi di potere sulle minoranze». E infine l’affondo: «Avete scelto definitivamente da che parte stare, chi rappresentare, quali interessi difendere. Doveva essere un governo dalla parte degli italiani, siete solo dalla parte degli sfruttatori, e avete dato uno schiaffo agli sfruttati. Vergogna».

Fratoianni: «Dal centrodestra schiaffo al Parlamento»
Anche Fratoianni si scaglia sui metodi del governo: «Si può fare tutto o quasi nella dialettica parlamentare – denuncia in Aula – quello che non va bene è trasformare un testo d’iniziativa parlamentare delle opposizioni in una legge delega del governo, è uno schiaffo al Parlamento». Anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi, intervenendo alla Camera, accusa una maggioranza che «con i vostri numeri non riesca a esprimere un voto contrario davanti al Paese rispetto a una proposta delle opposizioni ampiamente condivisa». «Non avete il coraggio di pigiare il tasto rosso e affossare un provvedimento ragionevole che avrebbe dato una risposta a milioni di lavoratori», conclude Magi. «Non avete avuto il coraggio politico. Per questo motivo ritiro la mia firma dalla proposta di legge».

Calderone: «Non è bocciatura, è un percorso diverso»
Nella mattinata, però, la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, interpellata a margine della cerimonia al Quirinale delle Stelle al merito del lavoro, sul salario minimo aveva assicurato che «il Governo non fa un percorso di bocciatura della proposta delle opposizioni, ma individua un percorso diverso». Secondo la ministra, insomma, «è una questione di salario dignitoso che non sia solo rappresentato dalla definizione di un numero ma che guardi alla dignità della contrattazione collettiva» e ai «livelli di copertura delle tutele complessive da dare ai lavoratori».

I 6 emendamenti delle opposizioni
Al di là di un esito scontato, sono quattro gli emendamenti presentati da Pd, M5s, Avs, Più Europa e Azione e che puntano a cancellare il maxi emendamento, firmato da Walter Rizzetto, presidente della commissione Lavoro e anche la stessa delega del governo. Nel mirino anche la formulazione scelta dal governo che fa riferimento ai “contratti più applicati” e non quelli “più rappresentativi” per arrivare a definire la soglia salariale adeguata. Va per conto suo, invece, Italia Viva, che ha presentato due emendamenti, mentre altri due sono del centrodestra. Uno degli emendamenti di Pd, M5s, Avs, Più Europa e Azione si chiama “Disposizioni per l’istituzione del salario minimo” e mira appunto a ripristinare il testo della proposta di legge unitaria delle opposizioni.

La tempistica del voto
Secondo il calendario, tra il tardo pomeriggio e la serata, l’Aula della Camera dovrebbe procedere all’esame della delega al governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonché di procedure di controllo e informazione (il testo che di fatto ha sostituito, con voto a maggioranza in commissione Lavoro, la pdl sul salario minimo delle opposizioni), mentre il voto finale si prevede possa avvenire tra la serata inoltrata o nella mattinata di domani (diversi parlamentari infatti hanno chiesto di poter partecipare prima alla manifestazione promossa dalla comunità ebraica a Roma).

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