Fonte: La Repubblica
di Alessandra Ziniti
I primi soccorsi del 2018. La notte di Capodanno, le navi di tre Ong sono rimaste al confine delle acque territoriali libiche assieme agli equipaggi militari del dispositivo Eunavformed
I primi 306 migranti del 2018 sono stati soccorsi nel pomeriggio del primo dell’anno nel Mediterraneo. In 92 sono stati presi a bordo dall’equipaggio della nave umanitaria tedesca Sea Watch, 214 invece quelli salvati dagli spagnoli della Proactiva Open Arms che – insieme alla Aquarius di Sos Mediterranee – hanno trascorso in mare anche la notte di Capodanno per non lasciare sguarnita l’area di ricerca e soccorso nel Mediterraneo al limite delle acque internazionali libiche.
I migranti viaggiavano a bordo di due gommoni che sono stati individuati e soccorsi poche ore dopo che dalla sala operativa di Roma della guardia costiera erano partiti due dispacci rivolti a tutte le imbarcazioni presenti in area Sar per segnalare la presenza di diverse imbarcazioni in difficoltà cariche di migranti che sarebbero partite, una il 30 dicembre, l’altra poco prima della mezzanotte del 31, dalla costa di Zwara in Libia, telefonando poco dopo alla sala operativa di Roma per chiedere aiuto.
Secondo la guardia costiera italiana potrebbero essere più di due le imbarcazioni che si troverebbero in mare in queste ore, in cui le condizioni meteo sono di nuovo in netto peggioramento.
Da diverse settimane la guardia costiera libica ha fatto sapere di non essere in grado di pattugliare l’area di ricerca e soccorso in acque internazionali che adesso dunque resta controllata solo da queste tre navi umanitarie e da quelle militari del dispositivo Eunavformed in un periodo dell’anno in cui, a causa delle condizioni meteo particolarmente difficili, i viaggi dalle coste libiche continuano ma sono più rischiosi del solito.