Fonte: Huffington Post
di Gabriella Cerami
Di Maio: “Il censimento non è costituzionale”
Nella sua corsa a oltranza contro l’Unione europea, giorno dopo giorno, gradino dopo gradino in un misto di politicamente scorretto e strategia della provocazione, alzando sempre di più il tiro, Matteo Salvini è arrivato ad annunciare il censimento dei rom. Dopo quello dei migranti, quindi, il ministro dell’Interno ha aperto un nuovo fronte. Ma questa volta, qualche ora dopo, su spinta soprattutto del malcontento M5s, si è trovato costretto a precisare: “Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali”, ha detto.
La misura sembra essere colma e lo stesso Luigi Di Maio non deve aver gradito parole così pesanti. Tra i due alleati non c’è stato un contatto duro e nessun tono ultimativo ma il capo politico M5s ha fatto presente all’altro vicepremier quanto soprattutto in una giornata come questa, dell’incontro importante tra Angela Merkel e Giuseppe Conte, aprire una nuova polemica potesse apparire inopportuno. “Mi fa piacere – ha affermato più tardi Di Maio – che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento registrazione o schedatura, se una cosa non è costituzionale non la si può fare”.
Eppure le parole di Salvini restano agli atti così come la presa di distanza di Di Maio. “Al Ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos”, ha sostenuto Salvini parlando a TeleLombardia. Quindi il segretario leghista ha parlato, lasciando poco spazio al l’interpretazione, di “una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti”, ossia “rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un’anagrafe”. Per Salvini, gli stranieri irregolari andranno “espulsi” con accordi fra Stati, ma “i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa”. In poco tempo dentro M5s scoppia il caso oltreché la preoccupazione per la durezza dell’alleato e l’escalation delle sue affermazioni. Per non parlare di Massimiliano Fedriga che chiede di abolire la protezione umanitaria che “esiste solo in Italia”.
Di Maio, che sulle Ogn ha mantenuto la linea del ministro dell’Interno, questa volta lancia un messaggio all’alleato che da venti giorni ormai si occupa di immigrati andando allo scontro frontale con i paesi dell’Ue. “Gli italiani sono la priorità, bene occuparsi di immigrazione ma – sottolinea – prima occupiamoci dei tanti italiani che non possono mangiare”.
Le parole di Salvini fanno arrabbiare tutti e diventano in poco tempo il caso del giorno. Replicano le associazioni dei rom: “Il ministro dell’Interno sembra non sapere che in Italia un censimento su base etnica non è consentito dalla legge”, dice Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio che si occupa della tutela dei diritti di comunità come rom e sinti. Molto netto l’ex premier Paolo Gentiloni: “Ieri i rifugiati, oggi i Rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo”. Anche il dem Matteo Orfini risponde per le rime: “Se proprio dobbiamo fare i censimenti, io partirei da quello dei razzisti e dei fascisti. Per evitarli meglio”.
Indignata anche la comunità ebraica: “L’annuncio di Salvini preoccupa e risveglia ricordi di leggi e misure razziali di 80 anni fa e sempre più dimenticate”. Tutto ciò costringe Salvini alla retromarcia e a fermare, almeno per ora, la strategia di chi vuole dettare la linea.