22 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

Sui parametri Ue scontro nel centrodestra. Il leader di FI aveva rassicurato: “Li rispetteremo, è scritto nel programma”. E torna a difendere la flat tax. L’ironia di Padoan: “Bacchetta magica o fatina blu?”. E aggiunge: “Ecofin preoccupato per le elezioni in Italia”  

 

“Il numerino 3, se danneggia le imprese e le famiglie italiane, per noi non esiste”. Lo ha detto, riferendosi al limite Ue del 3 per cento del rapporto tra deficit e pil, il leader della Lega Matteo Salvini. “Se ci sono regolamenti Ue che danneggiano le famiglie italiane quei regolamenti per il governo Salvini non esistono: come la Bolkestein, la direttiva Banche”, puntualizza, citando il “punto tre” del programma del centrodestra.
“Gli italiani – ha spiegato Salvini – possono scegliere tra il Pd che ha svenduto famiglie ed imprese, il caos del M5s e un centrodestra che ha un programma comune basato sulla revisione dei trattati, sulla prevalenza della Costituzione sul diritto comunitario e sulla tutela in ogni sede dell’interesse italiano. Tra Lega e Fi ci son diverse sensibilità ma la Lega è coerente”.
“La nostra linea non è mai cambiata. Vogliamo portare l’Italia nella Ue per contare senza chiedere favori a nessuno e non per prendere ordini. Se altri dicono no, noi siamo disposti a fare di tutto per difendere l’interesse nazionale. Per difendere gli italiani siamo disposti a disattendere anche le regole dell’euro”, ha aggiunto.

LA VERSIONE DI BERLUSCONI
Ma sul programma l’interpretazione di Silvio Berlusconi è completamente diversa. Il leader di Forza Italia, ieri a Bruxelles, ha rassicurato i vertici del Ppe. “Abbiamo presentato il nostro programma al Ppe – ha detto incontrando Antonio Lopez – la cosa importante è la nostra volontà di rispettare la regola del 3 per cento del deficit”.

“Della Corte Costituzionale nessuno può essere sicuro in partenza, ma la Costituzione parla di progressività” dell’imposizione fiscale. “E la flat tax ha una certa progressività”, ha rimarcato il leader di Forza Italia a Bruxelles rispondendo alla domanda se sia sicuro che la Corte Costituzionale non avrebbe nulla da eccepire in merito alla flat tax. L’articolo 53 della Costituzione stabilisce che in Italia “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.

I DUBBI DI PADOAN: “BACCHETTA MAGICA O FATINA BLU?” 
“Vorrei capire un po’ meglio la proposta che il presidente Berlusconi ha fatto”, ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sottolineando che la proposta rientra tra quelle che lui definisce “bacchette magiche o fatina blu perché sono miracolose”, ha aggiunto scherzando.

L’AFFONDO DI SALVINI: “NO ALLA GABBIA EUROPEA”
“Verba volant scripta manent. La coalizione di Centrodestra ha sottoscritto un programma elettorale che al punto 3 recita l’impegno a far sempre prevalere la Costituzione e l’interesse dell’Italia sulle norme comunitarie. Non credo ci sia altro da aggiungere”. Matteo Salvini ha  stroncato così le polemiche sulle divergenze di vedute fra l’ex Cavaliere che è andato a Bruxelles a diffondere cordialità e concordia con le istituzioni Ue.
Il leader del Carroccio ha invece ribadito la sua ferma volontà di arrivare, una volta al governo, di procedere ad una “profonda revisione dell’Euro”. Lo ha fatto in un conferenza stampaá a Montecitorio, indetta per presentare due candidati della Lega che, da autorevoli economisti , confermano che la moneta unica va considerata “un esperimento fallito”. Si tratta di Claudio Borghi, già responsabile economico del Carroccio e Alberto Bagnai, docente universitario da sempre assai critico verso euro e fiscal compact. Il primo sfiderà il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nel collegio uninominale di Siena (“Grazie a Matteo che mi permetterà di far lavare col voto ai senesi l’onta di un Pd che ha lasciato spolpare Mps”). Il secondo sarà candidato in Abruzzo e Lazio (“Salvini è l’unico che ha mostrato rispetto umano per il mio lavoro”).
“Noi non cambiamo idea a differenza di altri per convenienza o sulla base dei sondaggi elettorali ha aggiunto Salvini – Noi non diciamo come i Cinquestelle e Di Maio tutto e il contrario di tutto. Chi vota Lega vota la chiarezza. E siamo pronti a concordare con le istituzioni europee un percorso ádi riforme che ci faccia uscire ad una gabbia che sta dissanguando il Paese. Se però avremo soltanto dei no, ne trarremo le conseguenze”.
“I vincoli europei sono una gabbia – ha rimarcato – noi vogliamo aprirla e se ci riusciremo con l’accordo di tutti saremo felicissimi. Se fossimo invece sotto ricatto, per noi verrà prima l’interesse nazionale”, ha detto il leader leghista a Montecitorio ha detto in conferenza stampa alla Camera il leader della Lega. “Noi cominceremo una trattativa che mette prima l’interesse nazionale, come concordato nel programma” del centrodestra, “essendo fiduciosi di cambiare le regole che in questo momento sono una gabbia. Se fossimo sotto ricatto, per noi viene prima l’interesse nazionale. Esiste un partito che si chiama +Europa. Se non ci chiamassimo Lega, ci chiameremmo +Italia”, ha spiegato. Affondo contro la lista Bonino contro il quale risponde Riccardo Magi su Facebook: “Spiegheremo a #Salvini che #PiùEuropa significa #PiùItalia”.
“Più Europa in questo momento significa allungare la fiaschetta di whisky a un alcolista”, ha poi aggiunto il leader della Lega assicurando che il suo partito “non nega alcuna possibilità per difendere il risparmio e il lavoro degli italiani” perché  “un Paese che non controlla la sua economia, la sua moneta, i suoi confini e le sue banche non è completamente libero. Sarà un percorso complicato, ma abbiamo alle spalle una squadra che è pronta”.
Sull’euro “noi non abbiamo mai cambiato idea. Difendiamo gli italiani e il documento che regola la vita degli italiani, che è la Costituzione. Ogni iniziativa verrà concordata. Noi per difendere il lavoro e il risparmio degli italiani non neghiamo a priori nessuna possibilità. Un paese che non controlla la sua moneta non è un paese completamente libero”, ha aggiunto Salvini. “L’euro è un esperimento fallito”, ha ribadito il segretario del Carroccio.

ANCORA NESSUN NOME PER IL LAZIO
“Non c’è ancora un accordo sul candidato del centrodestra a governatore del Lazio”, ha detto Salvini che ha aggiunto: “Prima o poi capiterà…”.

NESSUNA GRANDE COALIZIONE
Su un punto i due leader sembrano totalmente in sintonia: nessun accordo di governo con il centrosinistra. “Escludo la possibilità di una grande coalizione, non c’è nessuna possibilità che accada, avremo la maggioranza alla Camera e al Senato”, ha detto Silvio Berlusconi. “Chi vota Lega fa una scelta chiara – gli ha fatto eco Salvini – Noi non siamo disponibili a sostenere governi con il centrosinistra imposti dalla Ue”.

BERLUSCONI ALL’ATTACCO
La sinistra è una scatola vuota di progetti, di anima addirittura”, con i tradizionali temi dello “statalismo e del fiscalismo, ma sono temi che neppure la sinistra mette più sul tavolo. Non ricordo di averli sentiti parlare di progetti e programmi concreti”, ha detto il leader di Forza Italia attaccando il centrosinistra.
Il M5S è “una setta, prendono ordini dall’alto da Beppe Grillo. Ho citato le vignette bellissime di Giovannino Guareschi, che i giovani non conoscono ma che hanno fatto epoca, ‘Contrordine compagni’, con i comunisti di allora, che erano prontissimi a cambiare posizioni dietro ordine di Mosca o di Togliatti. Così succede anche con i Cinque Stelle: no assolutamente ad un’alleanza, sì a qualsiasi alleanza possibile; no euro, sì all’euro; sui vaccini…è un partito che gli italiani votano per il disgusto creato in questa legislatura dal comportamento dei politici di professione”.
“Dobbiamo assolutamente snellire le procedure di indentificazione” dei migranti, “e dovremmo forse rinunciare alla possibilità di un appello presso i nostri Tribunali di chi riceve il foglio di via, e trasformare il foglio di via in un foglio di via definitivo”, ha detto0 dopo avere incontrato il presidente del Ppe, Joseph Daul. Secondo Berlusconi, l'”Europa deve fare accordi con paesi di provenienza affinchè accettino la restituzione dei migranti”.

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