Fonte: Corriere della Sera
Tensione sulle cifre, Salvini smentisce l’altro vicepremier
Il Def è appena arrivato alle Camere e a Bruxelles, ma già si scatena — come raccontato anche dal retroscena del Corriere — la battaglia politica per le risorse previste dalla manovra. «Nella manovra ci saranno 16 miliardi per i due interventi principali, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero. Ma in questa cifra ci saranno anche l’aumento delle pensioni di invalidità, il quoziente familiari, un premio alle famiglie numerose con contributo alla natalità», ha detto stamattina, a Radio Anch’io, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Una dichiarazione che cozza con i conti fatti dal Movimento 5 stelle, che parlavano di 10 miliardi per il reddito di cittadinanza: «Se la matematica non è un’opinione, se ce ne sono 7-8 per la Fornero, ce ne sono 8 per il reddito», ha detto Salvini.
Le due versioni sul budgetUn balletto di cifre che ricalca quanto avvenuto mercoledì sera. Al termine della conferenza stampa in cui Conte, Tria, Salvini e Di Maio hanno annunciato il Def, «fonti ufficiali» delle due forze politiche hanno annunciato alle agenzie di stampa le proprie versioni del budget. Ecco l’agenzia Ansa delle 20:32 che riportava un virgolettato di «fonti governative della Lega»: «Per gli impegni della Lega nel 2019, ci saranno dieci miliardi su un totale di 16 miliardi di risorse. Sette miliardi saranno impegnati per le pensioni con la riforma della Fornero che partirà subito, il che non vuol dire il primo gennaio ma neanche ad aprile. Un miliardo andrà al piano straordinario di assunzione delle forze dell’ordine. E due miliardi saranno impegnati per la Flat tax per le partite Iva». Ecco invece la versione dei 5 Stelle, sempre ripresa dall’agenzia Ansa alle 20:58, ventisei minuti dopo la presa di posizione leghista: «Nella manovra ci sono dieci miliardi per il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza e cinque miliardi per la riforma della Fornero per il 2019. Per il 2020 e il 2021 le risorse per la Fornero saranno pari a 7 miliardi mentre per il reddito di cittadinanza e le pensioni di cittadinanza si resterà su dieci miliardi». Una versione confermata dallo stesso Luigi Di Maio: «Dieci miliardi andranno al reddito di cittadinanza e alle pensioni di cittadinanza».
I 4 miliardi aggiuntivi sbucati in pochi minuti
Non appena le agenzie di stampa hanno iniziato a notare l’incongruenza tra i due piani – 10 miliardi più altri 10 non fa 16 miliardi, come scrive alle 21:23 un «riepilogo» della stessa agenzia Ansa — arriva una dichiarazione conciliante (alle 22:07, sempre tramite l’Ansa) rilasciata da «Fonti Lega e M5S»: «Le misure del contratto di governo per il rilancio economico del paese, reddito di cittadinanza, riforma Fornero, introduzione flat tax, assunzione straordinaria forze dell’ordine che saranno contenute, tra le altre, nella prossima manovra partiranno all’inizio del 2019 e saranno finanziate con una copertura di circa 20 miliardi di euro, 10 reddito di cittadinanza, 7 Fornero, 2 flat tax, 1 assunzioni straordinarie». Insomma, nessuna contraddizione tra le fonti di governo: perché i miliardi da «spartire» non sono 16, ma 20, e dunque ognuna delle due forze ne avrà a disposizione ben 10. Non viene però chiarito come mai, in precedenza, le fonti — unanimemente — parlassero di 16 miliardi.
La smentita di Salvini a Di Maio
In ogni caso, quella versione non trova conferma nelle parole di Salvini di questa mattina, dove i miliardi per il reddito di cittadinanza non sono più 10, ma 8, e quelli totali a disposizione delle misure sono 16, e non più 20. «Il Def sarà presentato domani in Parlamento», dicevano ieri le fonti Lega-M5S. La battaglia— in primis interna alla maggioranza – si preannuncia aspra.