19 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

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Draghi chiude i rubinetti alle banche elleniche. La replica dei greci : «La nostra posizione non cambia». Varoufakis vede il collega tedesco. La Borsa lima perdite. Fmi: niente sconti

La Borsa di Atene argina le perdite dopo l’incontro tra il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, e l’omologo tedesco, Wolfang Schauble. L’indice di Atene, che poco dopo l’apertura era arrivato a perdere oltre il 9%, adesso scivola del 2,9%. Varoufakis ha intanto chiesto tempo, mentre il ministro delle Finanze tedesco, dal canto suo, ha spiegato che la Grecia deve affrontare i problemi «con le tre istituzioni con cui ha affrontato il programma: la Bce, la Commissione Ue e il Fmi», aggiungendo che alcune misure annunciate dal nuovo governo ellenico «non vanno nella direzione giusta

LO SCHIAFFO BCE A TSIPRAS

Ieri la Banca centrale europea ha messo di fatto al muro il governo Tsipras nel mezzo della sua offensiva anti-austerity, togliendo alle banche elleniche l’accesso alle normali aste di liquidità e giudicando il programma di salvataggio greco a rischio. Ma Atene minimizza: secondo il ministero delle Finanze la Bce sta facendo pressioni sull’Eurogruppo per raggiungere un accordo che sia positivo per tutti. E tira dritto: la Grecia «non vuole esercitare ricatti nei confronti di nessuno, ma non ha intenzione di essere sottoposta ad alcun ricatto», dice una fonte del governo ellenico. Secondo il premier Renzi la «decisione della Bce sulla Grecia è legittima e opportuna dal momento che mette tutti i soggetti in campo attorno ad un tavolo ».

TSIPRAS: LA TROIKA È FINITA

Il primo ministro della Grecia, Alexis Tsipras, ha affermato oggi che «tutti possono stare sicuri» che il governo di Atene «negozierà e porrà fine alla troika». «Questo governo farà quel che dice, lo impone la storia di questo Paese. La Grecia ha la sua voce e la sua capacità di negoziazione», ha aggiunto Tsipras parlando nella prima riunione del gruppo parlamentare di Syriza. «La Grecia non è più il misero partner che ascolta le prediche», ha aggiunto Tsipras.«Rispetteremo la volontà del popolo greco. Aspettiamo le proposte della Germania dalla quale non abbiamo ancora ascoltato niente di concreto», ha concluso.

VAROUFAKIS VEDE SCHAEUBLE

Il ministro delle Finanze della Germania, Wolfgang Schaeuble, al termine dell’incontro con l’omologo greco Yanis Varoufakis a Berlino, ha ammesso di non essere d’accordo su tutti i punti con il ministro greco, ma ha detto che tra loro c’è stato un dialogo intenso e fruttuoso. Schaeuble ha affermato che, nonostante il trionfo elettorale di Alexis Tsipras, va anche rispettata la volontà degli elettori degli altri Paesi europei. “Naturalmente bisogna rispettare la volontà degli elettori greci, ma va anche rispettata la volontà degli elettori negli altri Paesi europei”, ha detto Schaeuble, aggiungendo che la Grecia ha dovuto percorrere il cammino più difficile perché le cause di queste difficoltà non erano in Europa né in Germania, bensì in Grecia Schaeuble ha ribadito che Atene deve lavorare con i creditori internazionali della troika, cioè Fmi, Bce e Commissione europea.

FMI: AVANTI CON IL PROGRAMMA PER EVITARE IL CONTAGIO

«Il programma per la Grecia è fatto per aiutare il governo greco e il popolo greco. E allo stesso tempo per evitare ogni pericolo di contagio. Continuare su questa strada porterà benefici alla Grecia e al resto d’Europa»: lo afferma il direttore della comunicazione dell’Fmi, Gerry Rice.

HOLLANDE A TSIPRAS: “VAI A TROVARE MERKEL”

Intanto il presidente francese Francois Hollande, durante una conferenza stampa a Parigi, esorta Tsipras a un incontro con Merkel: «Gli ho detto “vai a trovare la cancelliera, perché è ciò che si deve fare quando si appartiene a una comunità. E lei ti riceverà”». Hollande ha ricevuto il premier greco ieri pomeriggio all’Eliseo. «Ho detto a Tsipras che bisogna rispettare le regole», ha ribadito il presidente socialista, ricordando di non essere stato «il primo» ad accogliere il neo premier di Atene. In precedenza, Tsipras si era già recato a Cipro, a Roma da Matteo Renzi e a Bruxelles dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

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