Il governatore-sceriffo De Luca primo a sperimentare la «tolleranza zero» annunciata da Schlein al suo insediamento. Camusso e Misiani commissari, ricandidatura in salita
Tolleranza zero per «cacicchi e capibastone», aveva promesso Elly Schlein nel suo discorso di insediamento. E il primo a sperimentarla sulla sua pelle è il viceré campano, Vincenzo De Luca, il governatore-sceriffo al suo secondo mandato e intenzionato a modificare la legge elettorale regionale per candidarsi per la terza volta. «Non voglio più vedere situazioni opache, pacchetti di tessere e capibastone o persone che si sentono padroni dei circoli, bisogna essere coerenti con quello che si dice», è andata giù dura ieri la segretaria dem commentando il commissariamento del Pd di Caserta e della Campania, con la nomina di esponenti di peso come Susanna Camusso e Antonio Misiani.
Resa dei conti
Alle primarie , così come un altro big del partito campano, il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero. Dopo le primarie il governatore ha evitato dichiarazioni sul successo di Schlein. Solo una battuta sarcastica, nel suo stile: «Vedo un periodo di grande effervescenza e di grande allegria davanti a noi».
La reazione del governatore
De Luca, giura chi lo conosce, non intende arrendersi senza dare battaglia. Venerdì scorso, nella direzione del partito che ha eletto segretario a Napoli il candidato unitario Giuseppe Annunziata, ha rivendicato l’autonomia del territorio: «Le questioni campane si decidono qui, non a Roma o alle Nazioni Unite». Un pensiero applicabile anche alla questione del terzo mandato, ora decisamente più ardua da costruire.
A Caserta un segretario eletto manca dal 2020, anno del commissariamento. Poi, nell’ultima campagna di tesseramento, il caos e l’annullamento deciso dalla commissione di garanzia per le anomalie riscontrate in molti comuni: iscrizioni giunte da ambienti di destra, boom di tessere sproporzionati rispetto ai voti per il Pd nelle ultime politiche. Schlein però vuole evitare le generalizzazioni, e riferendosi alle ultime primarie ha precisato: «Da segretaria non permetterei comunque a nessuno di gettare fango sullo straordinario esercizio di democrazia del 26 febbraio. E’ proprio per rispetto a iscritti ed elettori che in Campania abbiamo fatto questa scelta».