La leader pd: maggioranza e opposizione si diano da fare seriamente
Elly Schlein lancia la sua sfida in positivo a Giorgia Meloni: maggioranza e opposizione «si diano da fare seriamente in Parlamento» per la sicurezza sul lavoro.
«Nel 2023 sono morte più di mille persone. È inaccettabile. È una media di tre persone al giorno. Occorre che tutta la politica e tutte le istituzioni si mettano insieme per fermare questa deriva» è l’appello che la segretaria del Partito democratico lancia alla premier.
Certo Schlein non appare troppo fiduciosa sulle mosse future di Meloni in questo settore, ma è convinta che «quella della sicurezza sul lavoro sia un’urgenza assoluta», per questo non lascia cadere il tema e rilancia. “Mi ero già rivolta al governo per dire che era prioritario occuparsi di questo tema, però devo dire che in questi mesi purtroppo non abbiamo avuto le risposte che servono. Abbiamo però ottenuto nel passaggio parlamentare del decreto Pnrr un importantissimo risultato: che si applichi anche negli appalti e subappalti del settore privato il trattamento economico e normativo previsto dai contratti firmati dalle organizzazioni più rappresentative. Uno stop ai contratti pirata. Ma bisogna lavorare su diversi fronti: vanno assunti più ispettori sul lavoro, vanno resi più efficaci i controlli, va fatta più formazione e bisogna utilizzare anche le nuove tecnologie per rendere più sicuri i luoghi di lavoro. Ma le cose che sono state fatte vanno nella direzione contraria. Far entrare il subappalto a cascata nel codice degli appalti rende più insicuro il lavoro e rende più difficili i controlli in fondo alla catena. Bisogna eliminarlo. E serve la parità normativa ed economica tra gli appalti del settore pubblico e quelli del privato. Su questo c’è stata un’apertura della maggioranza, bisogna vedere se si tradurrà in atti concreti». MaSchlein non fa sconti a Meloni. Non sul bonus per esempio: «Una misura annunciata a poche settimane dalle elezioni e che riguarda il gennaio 2025? Significa che Meloni teme di non arrivarci col suo governo a quella data. È inutile che con una mano levano e con l’altra ridanno una parte. Così illudono gli italiani».
Schlein stamattina è stata alla manifestazione della Cgil a Portella della Ginestra. È arrivata da Roma con lo stesso aereo di Giuseppe Conte ma erano in due file diverse. Al corteo non erano vicini ma durante il comizio che chiude l’iniziativa la segretaria dem e l’ex premier si incrociano e si salutano. «Ci siamo anche dati un bacio» rivela il leader del M5S ai cronisti presenti. A Portella Schlein ha insistito sull’importanza della proposta di iniziativa popolare sul salario minimo promossa insieme ai 5 stelle: «Prenderemo una valanga di firme», assicura.
Pure sul Jobs Act Conte e Schlein la pensano nello stesso modo. Ma mentre il primo può permettersi di annunciare pubblicamente la sua firma per il referendum abrogativo promosso dalla Cgil, la seconda usa toni più sfumati perché non può non tener conto del fatto che nel Pd convivono opinioni molto diverse sul Jobs Act.