19 Settembre 2024
Sturgeon Scozia 1

Sturgeon Scozia 1

Ad anticiparle, prima di una conferenza stampa in programma a Edimburgo, sono i media britannici

Dimissioni a sorpresa oggi per la first minister del governo locale della Scozia e leader del partito indipendentista dell’Snp, Nicola Sturgeon. Ad anticiparle, prima di una conferenza stampa della premier a Edimburgo, sono stati i media britannici. Secondo una fonte a lei vicina citata dalla Bbc, Sturgeon è semplicemente stanca e «non ne può più» delle responsabilità politiche che ricopre da tempo.
In carica dal 2014, quando subentrò allo storico leader indipendentista Alex Salmond dopo la sconfitta nel referendum sulla secessione della Scozia dal Regno Unito svoltosi quell’anno, è rimasta incontrastata al vertice dei nazionalisti-progressisti dell’Snp e del governo locale di Edimburgo per quasi un decennio.
«Ho preso la decisione di dimettermi per senso del dovere e per il grande amore che provo per il mio partito e per il mio Paese», ha detto Sturgeon alla Bute House a Edimburgo, rivolgendosi a «chi è scioccato e forse anche arrabbiato con me». Ma, ha aggiunto, «ci sarà anche chi è felice della mia decisione. Questo è il bello della democrazia». Quello di premier è «il miglior lavoro del mondo – ha proseguito – ma bisogna capire quando è il momento di lasciare il posto a qualcun altro».
Sturgeon intende affidare a chi le succederà come primo ministro del governo scozzese e leader del partito indipendentista Snp la sfida sulla secessione dal Regno Unito nel nome del rispetto «della volontà democratica» degli scozzesi, dopo aver rivendicato questa sfida come «la battaglia di una vita», ma anche ammettendo che un consenso popolare per l’indipendenza «va consolidato» in questa fase e che occorrerà concordare al congresso del mese prossimo dell’Snp sotto la nuova leadership una nuova strategia, dopo il fallimento del ricorso alla Corte Suprema britannica per ottenere il via libera costituzionale a un referendum bis.
L’uscita di scena della premier scozzese s’inserisce in un cambio della guardia più vasto in seno al partito, già segnato di recente dalle dimissioni e dalla sostituzione di Ian Blackford come capogruppo della formazione nel Parlamento britannico di Westminster. Oltre che dal fallimento della strategia della stessa Sturgeon di ottenere per via legale e costituzionale un voto popolare bis sull’indipendenza – che il governo centrale di Londra, ultima istanza in materia, si rifiuta di concedere – attraverso un ricorso giunto infine alla Corte Suprema: ricorso respinto nel novembre scorso e che ha di fatto allontanato per ora ogni prospettiva concreta di rivincita referendaria ravvicinata, nonostante le divisioni sulla Brexit.
Primo ministro più longevo della storia della Scozia. Prima donna a essere leader del Partito nazionale scozzese indipendentista e contemporaneamente premier. «Puntuta e spietata», ma anche «capace di ispirare le persone» come la descrisse nel 2015 il Telegraph, giornale non certo tenero nei confronti dell’Snp.
Nicola Sturgeon è alla guida del governo di Edimburgo dal settembre del 2014, quando è subentrata al suo mentore Alex Salmond come primo ministro dopo che l’elettorato aveva rifiutato l’indipendenza. Al ballottaggio, il 55% degli elettori votò per rimanere nel Regno Unito e il 45% per andarsene e lei, da sempre pro indipendenza, decise di guidare il partito in un momento difficile. È «il più grande privilegio della mia vita», disse allora.
Nata il 19 luglio del 1970 a Irvine, nel North Ayrshire, è cresciuta durante quelli che ha definito «i giorni bui dell’era Thatcher». Entrata a far parte dell’Snp a 16 anni sull’onda della campagna per il disarmo nucleare, ha studiato Giurisprudenza all’Università di Glasgow prima di lavorare come avvocato. Nel 1992, anno della sua laurea, divenne la più giovane candidata scozzese alle elezioni generali. Non fu eletta e venne bocciata anche nel successivo tentativo del 1997. Il suo ingresso nella politica a tempo pieno è avvenuto quando è stata eletta nel nuovo parlamento scozzese nel 1999. La sua prima grande sfida al governo è arrivata da vice primo ministro e segretaria alla Salute, quando l’influenza suina è stata dichiarata pandemia. Ha poi assunto l’incarico di “Yes Minister”, sovrintendendo alla pianificazione del referendum sull’indipendenza.
Convinta europeista, dopo la Brexit e con il 62% degli scozzesi che volevano restare nella Ue, Sturgeon ha avanzato la possibilità di non concedere il consenso parlamentare alla volontà espressa da Londra. E ha esplorato tutte le opzioni per tutelare il posto della Scozia nella Unione europea. Il suo partito Snp si è affermato alle elezioni locali del maggio 2021, ma non ha raggiunto la maggioranza assoluta che avrebbe dato agli indipendentisti maggior forza nell’avanzare nuovamente la richiesta di un referendum sulla secessione dal Regno Unito.

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