22 Novembre 2024

Fonte: Sole 24 Ore

All’inizio di febbraio dovevano arrivare le indicazioni sulle prove di esame: urgenza che ora passa di mano al successore di Lucia Azzolina


Le dimissioni del governo Conte 2 e la trattativa per il nuovo esecutivo stanno facendo passare altri giorni di attesa ai circa 900mila studenti di terza media e di quinta superiore, a giugno impegnati negli esami di Stato. I primi di febbraio dovevano infatti arrivare le indicazioni sulle rispettive prove: urgenza che ora passa di mano al successore di Lucia Azzolina. Le ipotesi fin qui circolate (resta da vedere se verranno confermate) prevedono prove semplificate: la maturità con un’ammissione vera, ma senza Invalsi e scuola-lavoro, e un maxi colloquio orale, davanti a una commissione di docenti interni, tranne il presidente esterno.
Nelle settimane scorse era emerso anche un piano B: uno scritto (italiano) da affiancare alla prova orale. Per l’esame di terza media non erano circolate particolari ipotesi: nel 2020, primo anno su cui ha pesato la pandemia, era coinciso con la valutazione finale da parte del consiglio di classe più una tesina discussa da casa.
E sembrava quello lo schema in odore di bis. Ma il nuovo governo dovrà definire anche la valutazione per gli anni intermedi (in questi giorni si stanno concludendo gli scrutini del primo quadrimestre). L’idea dell’esecutivo precedente era quella di ritornare al sistema di promozione/bocciatura applicato fino al 2019, con eventuali recuperi a settembre. Si vedrà se la proposta adesso verrà reiterata. Il milione di prof e Ata è in attesa di indicazioni anche sul piano di vaccinazione. Nell’ultimo incontro con le Regioni la corsia preferenziale per i prof era stata accettata. Vedremo se sarà realizzata.

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