Fonte: La Repubblica
L’ex coordinatore del Cts e da circa un mese e mezzo consulente del ministro dell’Istruzione ha poi spiegato: “Se mi dirà che ha ancora bisogno di me ne discuteremo”
“Ho comunicato oggi le mie dimissioni al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Se mi dirà che ha ancora bisogno di me ne discuteremo, ma sono stanco”, con queste parole Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts e da circa un mese e mezzo consulente di Bianchi, ha spiegato la sua decisione. “È stato un anno impegnativo ho dormito 6 ore a notte e ne ho lavorate 18, ogni giorno. Credo di aver dato il mio contributo nel Comitato tecnico scientifico e, per quanto ho potuto, al ministero dell’Istruzione. Sono stremato”, ha detto Miozzo ricordando quanto fatto in questo periodo al dicastero di viale Trastevere: “Abbiamo lavorato per la riapertura in sicurezza, ripreso gli abituali contatti con i sindacati, sono state valutate formule per effettuare i tamponi”.
La scuola, “ha le sue criticità e per questo è importante accogliere tutte le iniziative che permettano di ridurre il rischio nelle scuole”, ha rimarcato i consulente di Bianchi citando poi gli esempi di “progetti pilota di tracciamento nel Lazio, a Bollate, a Bolzano”, ovvero “una serie di attività che fanno capire che il territorio ha compreso l’importanza di questo test”.
Miozzo ha poi raccontato di come, quando approdato a viale Trastevere “si era pensato di fare tamponi a tutti gli studenti ma ci sono effettivi problemi logistici legati al numero, visto che parliamo di 8 milioni di ragazzi. Dopotutto queste sono cose che si programmano con settimane di anticipo”.
L’ex coordinatore del Cts ha quindi fatto notare come “i tamponi salivari sono in sperimentazione in qualche scuola. Gli americani li fanno quotidianamente. Noi scontiamo ritardi strutturali ma ho la percezione che presto anche da noi diventerà una prassi comune”.