21 Novembre 2024

Trattativa con l’Ue per rivedere il sistema di reclutamento. Il prossimo anno assegnazione dei docenti in classe da chiudere a luglio

Primo obiettivo: individuare misure per ridurre il fenomeno del precariato. E’ quanto ha annunciato oggi, 8 ottobre, il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, durante un confronto “a tutto campo” con i sindacati.

I numeri sul precariato
«Continuità didattica, qualità della docenza e stabilità del posto di lavoro sono gli obiettivi che ci prefiggiamo», ha detto Valditara. Durante l’incontro il ministro ha illustrato i dati del fenomeno che dimostrano la riduzione del numero dei precari nell’anno scolastico in corso. In particolare, le supplenze annuali e fino al termine dell’attività didattica assegnate risultano essere 140.342 di cui 102.180 sul sostegno, che rappresenta il 72,8% del totale delle nomine a tempo determinato. Nel prosieguo dell’anno scolastico le supplenze si potranno attestare sul numero di 155mila, considerando anche il fenomeno delle certificazioni tardive sul sostegno. Nell’anno scolastico 2023/2024 le supplenze sono state 160.564, nell’anno scolastico 2022/2023 si erano attestate su valori simili, 160.562 unità.

Le prime misure
Il ministro ha dato comunicazione di aver avviato il confronto con la Commissione europea per rendere più flessibili le norme sul reclutamento, consentendo tra l’altro una più rapida assunzione degli idonei dei precedenti concorsi, possibilmente da ricomprendere nella quota dei 70mila “vincitori” Pnrr. Per quanto riguarda le procedure di copertura delle cattedre, il Valditara si è impegnato ad anticiparne la conclusione entro luglio del prossimo anno per l’anno scolastico 2025/2026. Ciò sarà reso possibile anche dal fatto che non ci sarà la contestualità della conclusione del concorso PNRR e dell’aggiornamento delle graduatorie provinciali per le supplenze.

Spinta al welfare
Il ministro ha poi annunciato la riattivazione della Carta del docente per un valore di 500 euro e ha sottolineato l’importanza di adottare una politica di welfare per contribuire a risolvere il problema delle rinunce, e dunque delle cattedre vacanti, nelle realtà che scontano un costo della vita più alto.

Le reazioni sindacali
Per i sindacati è il momento di agire «con coraggio», e con soluzioni «immediate e radicali», soprattutto su precari e stipendi. Il nuovo Ccnl parte con una dote di tre miliardi che assicura un aumento salariale per i professori di circa 160 euro al mese. «Gli attuali stanziamenti coprono però solo un terzo dell’inflazione – ha chiosato la Flc Cgil -. Servono quindi risorse aggiuntive».

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