16 Settembre 2024
America Statua Libertà

Da quando, dopo il voto del 2020, Donald Trump ha cominciato a parlare di elezioni rubate, per molti suoi supporter la violenza è diventata strumento politico legittimo

Per il 38 % dei repubblicani è lecito opporsi con la violenza agli eccessi dei loro oppositori politici: i democratici, visti come estremisti radicali. Non è una novità, quella che emerge dall’ultimo sondaggio della University of Virginia (campione di duemila elettori registrati): da quando, dopo il voto del 2020, Donald Trump ha cominciato a parlare di elezioni rubate, per molti suoi supporter la violenza è diventata strumento politico legittimo. La novità, oltre alla crescita dei fan della rivolta, sta nel fatto che anche i democratici sono pronti a ribellarsi, e in misura ancora maggiore (41%) agli eccessi di un regime conservatore estremista (cioè a una nuova vittoria di Trump che si è già detto deciso ad estendere i suoi poteri comprimendo l’autonomia delle istituzioni indipendenti).
I sondaggi, si sa, hanno un valore relativo, ma anche altre indagini (come quella dell’autorevole Pew Research Center: ormai solo il 16% degli americani pensa che il governo stia facendo le cose giuste) indicano che negli Stati Uniti, a un anno dalle presidenziali, quel voto diventa sempre più una scadenza drammatica per la tenuta della democrazia più antica del mondo: quel modello di democrazia liberale pragmatica ed efficiente che l’esploratore politico Alexis de Tocqueville scoprì due secoli fa e propose a un’Europa governata da monarchie, regimi autoritari e scossa da rivoluzioni. La presidenza Biden doveva segnare il ritorno alla dialettica democratica e a un recupero di credibilità delle istituzioni repubblicane, chiudendo in una parentesi i 4 anni della rivoluzione populista di Trump. Non è stato così per la perdurante, estrema polarizzazione della politica Usa, per le debolezze di Biden (niente carisma, età avanzata) che hanno messo in ombra i risultati positivi del suo governo e, soprattutto, per il mancato riconoscimento di gran parte della destra della legittimità della sua elezione. Il tutto moltiplicato e velocizzato dall’uso perverso delle reti sociali. Così oggi anche Rick Hasen, direttore del Progetto per la salvaguardia della democrazia della University of California parla di emergenza quando legge che il 31% dei sostenitori di Trump e il 24% di quelli di Biden considerano l‘attuale sistema democratico non più praticabile: secondo loro va cercato un sistema alternativo.

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