20 Settembre 2024

ECONOMIA

Fonte: La Stampa

borsa

Seduta record per l’indice giapponese (+7,7%) sospinto dai risultati di Wall Street

La Borsa di Tokyo mette a segno una seduta storica, con un rimbalzo di oltre mille punti, il più ampio dal 2008, dopo che con il ribasso della vigilia aveva azzerato tutti i guadagni del 2015. La forte corrente in rialzo è scattata fin dall’avvio, spinta dal robusto guadagno messo a segno da Wall Street martedì dopo la giornata festiva. L’indice Nikkei dei titoli guida chiude così a 18.770,51 punti con un rialzo del 7,71 per cento.

 

Per il terzo giorno consecutivo le Borse europee viaggiano in territorio positivo. L’indice che valuta l’andamento dei listini del continente, lo Stoxx, guadagna quasi il 2 per cento. A dare slancio ai listini è il rally dell’Asia e in particolare di Tokyo sull’ottimismo per la stabilizzazione dei mercati cinesi. Auto e materie tirano la volata. Viaggia spedita Parigi (+2,2%) seguita da Madrid (+2,07%), Londra (+1,81%) e Francoforte (+1,8%). Milano con il Ftse Mib sale dell’1,9% con Azimut (+2,5%) sempre in luce. Lo spread è sotto i 114 punti.

 

La seduta ieri a Wall Street era finita sui massimi intraday, un rimbalzo dopo la seconda peggiore settimana dell’anno in corso. Lunedì la borsa americana era rimasta chiusa per la festività del Labor Day e ieri ha inseguito l’andamento positivo delle piazze europee e asiatiche. L’S&P 500 e il Nasdaq sono usciti dalla correzione, status definito da una contrazione di almeno il 10% dai massimi di 52 settimane. Al Dow Jones manca lo 0,2% per emergere da quello status. L’indice tecnologico ha corso più degli altri riuscendo a riportare in positivo il bilancio da inizio anno.

 

Gli investitori restano concentrati sulle possibili mosse della Federal Reserve in materia di tassi. Dopo il Fondo monetario internazionale, anche la Banca mondiale è scesa in campo: in un’intervista al Financial Times ieri il capo economista Kaushik Basu ha invitato il governatore Janet Yellen a evitare una stretta che rischia di fare scattare «panico e tensioni» nei mercati emergenti.Arrivato a guadagnare fino a 401 punti, il Dow Jones ne ha aggiunti 390,3 punti, il 2,42%, a quota 16.492,68. L’S&P 500 è salito di 48,19 punti, il 2,51%, a quota 1.969,41. Il Nasdaq ha registrato un rialzo di 128,01 punti, il 2,73%, a quota 4.811,93. Il petrolio a ottobre ha chiuso in calo di 11 centesimi a 45,94 dollari al barile.

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