Il 14 luglio a Roma la Terza Conferenza nazionale promessa da Italy for Climate. Obiettivo: l’84% dell’energia da fonti rinnovabili elettriche entro il 2030
L’ondata di calore e l’estesa siccità che hanno colpito il Paese non dovrebbero lasciare dubbi sulla necessità di mettere realmente la crisi climatica fra le nostre priorità, non solo a parole, ma adottando misure adeguate e urgenti. Di questo si discute alla terza Conferenza nazionale sul clima promossa da Italy for Climate che si svolge a Roma il 14 luglio.
Dobbiamo avere, come gli altri grandi paesi europei, una legge per il clima che stabilisca il quadro di riferimento, gli obiettivi e alcune misure chiave, per i prossimi decenni, recependo i recenti nuovi target europei al 2030 e verso la neutralità carbonica. In questa legge vanno inserite anche misure di adattamento al cambiamento climatico, adeguatamente finanziate, per ridurre l’esposizione e la vulnerabilità ai cambiamenti ormai in atto: per eliminare le perdite delle reti idriche, per migliorare e aumentare gli accumuli, per risparmiare e usare in modo più efficiente l’acqua negli usi civili, agricoli e industriali, per contrastare le isole di calore nelle città con le infrastrutture verdi, aree di ristoro, misure per tutelare i settori più vulnerabili, per rafforzare le misure di sorveglianza e per l’allerta rapida per i ghiacciai e per le frane, per rafforzare le misure per il dissesto idrogeologico, prevenire gli incendi e rafforzare gli interventi di spegnimento.
È possibile e necessario adottare, congiuntamente, misure per il clima, per aumentare la nostra autonomia energetica e per contrastare il caro energia fossile, del gas e del petrolio, per potenziare l’efficienza e il risparmio energetico nel settore civile, nei trasporti e nell’industria e per accelerare realmente la costruzione di numerosi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
La discussione sul nucleare in Italia è fuorviante: dobbiamo realizzare una svolta energetica entro i prossimi 10 anni, per tornare a fare centrali nucleari ne servirebbero molti di più; abbiamo bisogno di tagliare i costi dell’energia e il nucleare è una fonte molto più costosa delle rinnovabili.
In questa conferenza si richiama, in particolare, l’attenzione su 3 proposte: arrivare all’84% dell’elettricità prodotta al 2030 con fonti rinnovabili; ripensare il superbonus e renderlo più efficace per il risparmio e energetico e meno costoso; sostenere la campagna “Playing my part“ per attivare comportamenti responsabili.
L’obiettivo dell’84% di rinnovabili elettriche al 2030 è stato proposto da Elettricità Futura, l’associazione confindustriale del settore. Servono misure adeguate per raggiungere questo obiettivo ,quelle vigenti non bastano: serve un nuovo quadro normativo e per le autorizzazioni che renda disponibili per gli impianti aree prive di vincoli paesistici e naturalisti, senza ulteriori pareri e con procedure realmente semplificate, certe e brevi, per promuovere l’iniziativa dei tetti solari e le comunità energetiche, per coinvolgere maggiormente le Regioni e i Comuni a fare la loro parte per raggiungere i target di sviluppo delle rinnovabili, con poteri sostitutivi in caso di inadempienze.
Stando all’ultimo consuntivo ENEA, fino a maggio del 2022, sono stati realizzati, con il superbonus del 110%, 170 mila interventi, utilizzando 30 miliardi di euro di finanziamenti. Tali interventi avrebbero quindi interessato circa 500 mila abitazioni (meno del 2% del totale nazionale) e prodotto un risparmio di circa 400 mila tep (meno dell’1% del consumo energetico degli edifici) con un taglio delle emissioni di gas serra stimabile in circa 1 milione di tonnellate.
Con interventi integrati, che prevedono contestualmente la sostituzione delle caldaie tradizionali e delle cucine a gas, con pompe di calore e piastre a induzione, insieme al fotovoltaico e con sistemi di accumulo, che potrebbero interessare 3 milioni di abitazioni in 3 anni, si potrebbero tagliare circa 3 miliardi di metri cubi di gas e circa 6 MtCO2eq di emissioni , con costi molto più contenuti di quelli sostenuti con il superbonus. I comportamenti individuali possono incidere moltissimo e soprattutto molto velocemente sui consumi di energia e, quindi, sulle emissioni di gas serra.
La Terza Conferenza nazionale lancia una campagna di sensibilizzazione, collegata all’iniziativa dell’Agenzia Internazionale dell’Energia e della Commissione europea “Playing my part” che prevede la diffusione su vasta scala di comportamenti responsabili di cittadini : ad esempio abbassare riscaldamento e condizionatori, impostare meglio le temperature delle caldaie, promuovere lo smart working, ridurre l’utilizzo dell’auto privata in città, spostandosi a piedi, in bicicletta e con il trasporto pubblico condiviso, usare meno l’aereo, prendere il treno e riscoprire le vacanze in Italia e a corto raggio. Questa campagna potrebbe portare a un risparmio annuo per le famiglie di 450 euro, la riduzione del consumo di 3 miliardi di mc di gas e di 2 milioni di tonnellate di petrolio, con un taglio di circa 12 milioni di tonnellate di CO2eq.