Ma non tutto è America e non tutto è Occidente. Sul vento dell’Est, cinese per l’esattezza, stanno volando i Fantastici Quattro. Si tratta di giovani startupper che hanno creato imprese capaci di sfidare le grandi degli Stati Uniti nell’alta tecnologia

Il sette (7), numero primo, è simbolico nella cultura occidentale. Dovrebbe portare fortuna e di certo piace. Giorni della settimana e peccati capitali a parte, la nostra cultura, alta e bassa, è piena di sette: i sigilli dell’Apocalisse, i Pilastri della Saggezza, le Sette sorelle del petrolio, Sette anni in Tibet, Sette fratelli per sette sorelle e così via in tutti i campi. È un numero che tende a ordinare il mondo. Ora abbiamo anche le Magnifiche Sette americane, le portentose Big Tech al centro delle nostre vite, con relativi ricchi titoli azionari. In ordine alfabetico: Alphabet (Google), Amazon, Apple, Meta (Facebook, WhatsApp), Microsoft, Nvidia, Tesla. Alte performance che hanno cambiato il mondo. Ma non tutto è America e non tutto è Occidente. Sul vento dell’Est, cinese per l’esattezza, stanno volando i Fantastici Quattro. Si tratta di giovani startupper che hanno creato imprese capaci di sfidare le grandi degli Stati Uniti nell’alta tecnologia. In febbraio, due di loro erano al simposio di alto livello dedicato all’imprenditoria privata presieduto nientemeno che da Xi Jinping: Liang Wenfeng, fondatore della DeepSeek che ha creato onde alte nel mondo dell’intelligenza artificiale, e Wang Xingxing, fondatore di Unitree Robotics diventata un fenomeno dopo che i suoi robot umanoidi hanno debuttato ballando musica folk al gala per il Festival di Primavera dell’Anno del Serpente, lo scorso gennaio.
Gli altri due Fantastici sono Zhang Yiming di ByteDance, la società proprietaria di TikTok, e Wang Tao, fondatore di Dji, il maggior produttore mondiale di droni. Naturalmente, i Quattro non sono i soli super businessmen tecnologici cinesi a sfidare le Magnificent Seven americane. Jack Ma di Alibaba, Pony Ma di Tencent, Robin Li di Baidu sono da tempo tra i protagonisti della sfida imprenditoriale agli Stati Uniti. Il South China Morning Post, quotidiano di Hong Kong, ha scritto che però i Fantastici Quattro hanno la caratteristica di avere studiato in università cinesi e, soprattutto, di fare parte di una generazione che non ha conosciuto la povertà e la miseria della Cina precedente all’apertura al mondo voluta da Deng Xiaping a fine Anni Settanta. Nuovi cinesi in tutto. Il guaio è che il Quattro (4), non un numero primo, in Cina è considerato portatore di sventure. Occorrerà salire a sei o a otto, numeri fortunati.

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