20 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

di Paolo Rodari

Presentato in Vaticano il documento preparatorio del Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani che si svolgerà in ottobre: molti cattolici “non seguono le indicazioni della morale sessuale della Chiesa”

La Chiesa è chiamata ad “affrontare in maniera concreta argomenti controversi come l’omosessualità e le tematiche del gender, su cui i giovani già discutono con libertà e senza tabù”.
Così l’Instrumentum laboris – in sostanza un documento preparatorio – della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dedicata al tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” che avrà luogo in Vaticano dal 3 al 28 ottobre 2018. Ci sono “molti giovani cattolici – recita il documento presentato questa mattina in sala stampa vaticana e frutto delle risposte che i giovani hanno dato a un Questionario online voluto da Papa Francesco – che non seguono le indicazioni della morale sessuale della Chiesa. Nessuna Conferenza Episcopale offre soluzioni o ricette, ma molte sono del parere che la questione della sessualità deve essere discussa più apertamente e senza pregiudizi”.
L’Instrumentum Laboris – come ha spiegato il cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo – è redatto secondo il “metodo del discernimento”. In sostanza il Sinodo stesso è “un esercizio di discernimento, il cui processo si attua compiendo gli stessi passi che aiutano ogni giovane a far luce sulla propria vocazione”. Offre “innumerevoli spunti per la riflessione ed attiva a cercare risposte concrete”. È un documento, in ogni caso, interlocutorio, che raccoglie e fa convergere tante indicazioni di molti soggetti. Vuole far luce sui problemi e a trovare vie per risolverli.

No a discriminazioni della donna, anche nella Chiesa
“Un’attenzione specifica” viene riservata “alle forme di discriminazione che colpiscono le donne, anche in ambito ecclesiale” . “Un problema diffuso nella società – si legge nell’Instrumentum Laboris – è che alle donne non vengono ancora riconosciute pari opportunità. Ciò vale anche nella Chiesa”. I giovani quindi si chiedono “dove le donne possono realizzarsi all’interno della Chiesa e della società”. Per questo esortano la Chiesa ad “affrontare questi problemi con un franco dibattito e una mente aperta a idee ed esperienze diverse”.

L’allarme razzismo
“Non c’è ancora un consenso vincolante sull’accoglienza di migranti e rifugiati, o sulle cause dei fenomeni migratori, malgrado il riconoscimento dell’imperativo universale di prendersi cura della dignità di ogni persona umana”. Secondo il documento “il fenomeno migratorio” può “divenire un’opportunità per un dialogo interculturale e per il rinnovamento di comunità cristiane a rischio di involuzione”. In particolare, sottolinea il testo, “il dialogo ecumenico e interreligioso, che in alcuni Paesi assume i tratti di una vera e propria priorità per i giovani, nasce e si sviluppa in un clima di reciproca stima e di naturale apertura di una comunità che si mette in gioco con “dolcezza e rispetto, con una retta coscienza”.

Ma l’Instrumentum Laboris denuncia al contempo che “molti giovani affrontano disuguaglianze e discriminazioni a causa del loro genere, classe sociale, appartenenza religiosa, orientamento sessuale, posizione geografica, disabilità o etnia”. A questo tema, si legge, “i giovani sono molto sensibili” perché “il razzismo, a diversi livelli, colpisce i giovani in varie parti del mondo” come “è segnalato da numerosissime Comunità Ecclesiali”. In particolare preoccupa “il permanere di discriminazioni a base religiosa, in particolare nei confronti dei cristiani. Questo vale sia in quei contesti in cui essi rappresentano una minoranza, esposta alla violenza e alla pressione della maggioranza che pretende la loro conversione, sia in situazioni a elevata secolarizzazione”.

Disoccupazione e droga
I giovani sono grandi cercatori di senso e tutto ciò che si mette in sintonia con la loro ricerca di dare valore alla propria vita suscita la loro attenzione e motiva il loro impegno”. È una delle premesse su cui ruota l’Instrumentum Laboris, che cita la disoccupazione e la droga fra le criticità che fanno loro smarrire il senso della vita.
“Nel percorso sono emerse anche le loro paure e alcune dinamiche sociali e politiche che, con diversa intensità nelle varie parti del mondo, ostacolano il loro percorso verso un pieno e armonioso sviluppo, causando vulnerabilità e scarsa autostima”, premette il documento del Sinodo. “Ne sono esempio le forti disuguaglianze sociali ed economiche che generano un clima di grande violenza e spingono alcuni giovani nelle braccia della malavita e del narcotraffico; un sistema politico dominato dalla corruzione, che mina la fiducia nelle istituzioni e legittima il fatalismo e il disimpegno; situazioni di guerra ed estrema povertà che spingono a emigrare in cerca di un futuro migliore”.
Inoltre, “in alcune regioni pesa il mancato riconoscimento delle libertà fondamentali anche in campo religioso e delle autonomie personali da parte dello Stato, mentre in altre l’esclusione sociale e l’ansia da prestazione spingono una parte del mondo giovanile nel circuito delle dipendenze, droga e alcool in particolare, e dell’isolamento sociale. In molti luoghi povertà, disoccupazione ed emarginazione fanno aumentare il numero dei giovani che vivono in condizioni di precarietà tanto materiale quanto sociale e politica”.

La questione dei single
La Chiesa, nel prossimo Sinodo, affronterà anche la questione dei single, considerato il crescere del fenomeno. “Alcune Conferenze Episcopali si chiedono qual è la collocazione vocazionale di persone che scelgono di rimanere ‘singlè senza alcun riferimento ad una consacrazione particolare né al matrimonio. Visto il loro aumento numerico nella Chiesa e nel mondo, è importante che il Sinodo rifletta sulla questione”.

Preoccupano Neet: non lavorano, non studiano
“Preoccupante in alcuni Paesi è il fenomeno di coloro che né lavorano né studiano (i cosiddetti Neet), che richiede attenzione anche in termini pastorali”. Nell’Instrumentum Laboris si sottolinea anche che “non mancano i problemi, legati per lo più a sistemi scolastici e universitari che si limitano a informare senza formare, che non aiutano la maturazione di uno spirito critico e l’approfondimento del senso anche vocazionale dello studio. In molti Paesi sono evidenti disparità nell’accesso al sistema scolastico, divari di opportunità formative tra zone rurali e urbane e tassi di abbandono allarmanti: insieme rappresentano una minaccia per il futuro dei giovani e della società”.

Social fonte d’isolamento
“Un uso superficiale dei media digitali espone al rischio di isolamento, anche estremo – è il fenomeno noto con il termine giapponese hikikomori e che interessa un numero crescente di giovani in molti Paesi, in particolare asiatici – e di rifugio in una felicità illusoria e inconsistente che genera forme di dipendenza”. Il documento preparatorio del Sinodo parla di “rifugio in una felicità illusoria e inconsistente che genera forme di dipendenza”. “È necessario offrire formazione ai giovani su come vivere la propria vita digitale. Le relazioni on-line possono diventare disumane” come anche i social aumentano “problemi come la pornografia” che “distorcono la percezione della sessualità umana da parte dei giovani”, si legge nel documento della Chiesa.

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