19 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

Dai sintomi «potrebbe essersi trattato di un attacco con gas cloro». Il regime siriano ha più volte smentito l’uso di armi chimiche. Fra i morti un bambino di 3 anni

Quattordici casi di soffocamento, fra cui quello di un bambino che è morto, sono stati registrati dopo un bombardamento del regime siriano sulla Ghouta orientale, enclave ribelle alle porte di Damasco presa di mira da un’offensiva delle forze di Bashar Assad che ha già provocato oltre 500 morti fra i civili. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Yaacoub, un medico che ha curato i pazienti, solleva ad Afp «sospetti di uso di armi chimiche, probabilmente un attacco con gas cloro». Il regime siriano ha più volte smentito l’uso di armi chimiche.
«Dopo il lancio di un razzo da un aereo, sono stati riferiti 14 casi di soffocamento nella regione di Chifouniyé, che hanno portato alla morte di un bambino. Una donna è in condizioni critiche», riferisce ad Afp il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahmane. Il medico che ha curato queste persone riferisce che «uno dei pazienti, di tre anni, è morto per asfissia» e spiega che «la maggior parte dei pazienti hanno odore di cloro sui vestiti e sulla pelle, e molti hanno difficoltà respiratorie, irritazioni agli occhi e alla pelle». Un responsabile del potente gruppo ribelle Jaich al-Islam, Mohamed Allouche, ha accusato sul suo account Twitter il regime di avere utilizzato «gas cloro». Ma Mosca, alleato di Damasco, punta il dito contro i ribelli: «Preparano una provocazione prevedendo il ricorso a sostanze tossiche per accusare le forze governative di usare armi chimiche contro la popolazione civile», ha dichiarato il ministero della Difesa russo in un comunicato diffuso oggi.
Questi casi di soffocamento giungono dopo che ieri il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha adottato una risoluzione che chiedeva una tregua umanitaria di almeno 30 giorni «senza ritardi» in tutta la Siria, devastata dal 2011 da una guerra che ha causato oltre 340mila morti. Recentemente la Francia ha minacciato di colpire la Siria in caso di uso provato di armi chimiche contro i civili. Il 22 gennaio l’Osservatorio siriano per i diritti umani aveva riferito di 21 casi di soffocamento nella Ghouta orientale, con abitanti e fonti mediche che parlavano di un attacco al cloro. Il 13 gennaio, sempre secondo la ong, un attacco simile aveva preso di mira la periferia di Douma.

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