11 Dicembre 2024

Scelto premier per governo transizione. Da paesi Ue stop a richieste asilo. All’annuncio della Germania, che per prima ha adottato la misura, si sono accodati Austria, Danimarca, Norvegia, Svezia, Francia, Belgio, Regno Unito e l’Italia

Forti esplosioni sono state udite la notte scorsa a Damasco, mentre l’ong Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che Israele «ha distrutto i principali siti militari in Siria» lanciando circa 250 attacchi dalla caduta del presidente Bashar al-Assad, domenica. Nel frattempo, il leader dei ribelli siriani Jolani ha nominato il fedelissimo Muhammad Bashir capo del governo di transizione. Ingegnere, 42 anni, laureato anche in legge e in Sharia, Bashir ha amministrato Idlib. Decide l’amnistia per i militari del regime.
Egitto e Giordania contro Israele nel Golan. L’Italia e mezza Europa – Germania e Austria in testa – hanno deciso intanto di fermare le richieste di asilo dalla Siria nel timore di una nuova emergenza migratoria. Per l’Ue, la fine del regime di Assad è «un momento storico» ma per il momento «i rimpatri in Siria sono insicuri». Scholz e Macron pronti a collaborare con i nuovi leader: «Ma rispettare i diritti umani e minoranze». Blinken: «Non lasceremo spazio all’Isis».
Il presidente dimissionario Bashar al-Assad è invece a Mosca, dove il presidente russo Vladimir Putin ha preso personalmente la decisione di offrire asilo a lui e alla sua famiglia, ma il Cremlino ha fatto sapere che non è in programma un incontro tra i due alleati. Migliaia di esuli affollano i valichi di frontiera turchi e libanesi per fare ritorno in Siria, l’esercito israeliano ha lanciato nuovi attacchi aerei sul Paese, affermando di aver colpito siti sospettati di essere depositi di armi chimiche e di razzi a lunga gittata, «per evitare che cadano nelle mani degli estremisti». Con la stessa motivazione l’Idf ha continuato a occupare la zona cuscinetto tra Israele e il territorio controllato dalla Siria sulle alture del Golan, nonostante le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite abbiano assicurato di non aver abbandonato le proprie posizioni, istituite da un accordo nel 1974.

07:32 – La Svizzera sospende la procedura di asilo in Siria dopo la caduta di Assad
Il governo svizzero ha dichiarato di sospendere le procedure di asilo per i siriani finché non potrà valutare meglio la situazione nel paese mediorientale dopo la presa di Damasco da parte dei ribelli e la fuga del presidente siriano Basharal-Assad in Russia. La segreteria di stato per le migrazioni ha dichiarato lunedì sera di non essere attualmente in grado di condurre un controllo approfondito per verificare se esistano motivi di asilo per i siriani o se sarebbe ragionevole eseguire un ordine di espulsione per loro. “La segreteria sospende le procedure di asilo e le decisioni per i richiedenti asilo dalla Siria con effetto immediato finché la situazione non potrà essere riesaminata”, ha affermato su X. La decisione della Svizzera segue quelle di altri governi europei di sospendere per ora le domande di asilo.

07:24 – L’Iran condanna la “violazione” del diritto internazionale da parte di Israele nella zona cuscinetto del Golan siriano
L’Iran ha condannato la “violazione” del diritto internazionale da parte di Israele con l’incursione dell’esercito nella zona cuscinetto del Golan siriano, territorio controllato dalle Nazioni Unite che separa la Siria da Israele e che dovrebbe essere smilitarizzato in base a un accordo del 1974. ”Questa aggressione è una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghai

07:14 – Ribelli annunciano lista ex funzionari ricercati per torture
Il leader ribelle islamista siriano afferma che le autorità in arrivo annunceranno un elenco di ex alti funzionari “coinvolti nella tortura del popolo siriano”. Lo riporta il Times of Israel.
“Offriremo ricompense a chiunque fornisca informazioni su alti ufficiali dell’esercito e della sicurezza coinvolti in crimini di guerra”, afferma il leader ribelle Abu Mohammed al-Jolani, che ora usa il suo vero nome Ahmed al-Sharaa, in una dichiarazione su Telegram.
Il leader ribelle ha iniziato ieri le discussioni con il governo estromesso sul trasferimento del potere, un giorno dopo che la sua alleanza di opposizione ha drammaticamente detronizzato il presidente Bashar al-Assad dopo decenni di governo brutale.
“Non esiteremo a ritenere responsabili i criminali, gli assassini, gli ufficiali della sicurezza e dell’esercito coinvolti nella tortura del popolo siriano”, afferma Sharaa nella dichiarazione, aggiungendo che “perseguiranno i criminali di guerra e chiederanno la loro consegna ai paesi in cui sono fuggiti”.
“Abbiamo affermato il nostro impegno per la tolleranza per coloro le cui mani non sono sporche del sangue del popolo siriano e abbiamo concesso l’amnistia a coloro che erano in servizio obbligatorio”, afferma.

07:05 – Siria: Ong, distrutti da Israele siti militari in 250 attacchi
L’esercito israeliano “ha distrutto i principali siti militari in Siria” effettuando circa 250 attacchi contro il territorio siriano dalla presa di Damasco da parte dei ribelli e dalla caduta del presidente Bashar al-Assad. E’ quanto riporta l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo questa organizzazione, che fa affidamento su una vasta rete di fonti in tutta la Siria, Israele ha bombardato aeroporti, radar, depositi di armi e munizioni, centri di ricerca militare e danneggiato navi della marina siriana.

06:00 – Netanyahu torna in aula: Contro di me caccia streghe”
(AGI/AFP) – Gerusalemme, 10 dic. – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu dovrebbe testimoniare oggi in tribunale a Tel Aviv per la prima volta nel processo penale che lo vede accusato di corruzione e frode. L’ultima volta a comparire fisicamente in aula e’ stata nel giugno del 2023, dopo la quale gli sono stati concessi diversi rinvii per via dei fatti del 7 ottobre e dell’intervento a Gaza. “Parlero’ in tribunale. Non scappero'”, ha dichiarato Netanyahu in una conferenza stampa. “Sono otto anni che aspetto questo giorno, otto anni che voglio dire la verità, otto anni di attesa per demolire completamente queste accuse assurde e infondate contro di me”, ha dichiarato il premier, denunciando quella che ha definito una “caccia alle streghe” implacabile»

05:20 – Usa mandano inviato speciale a Beirut
Gli Stati Uniti inviano un inviato speciale per gli affari degli ostaggi a Beirut L’ambasciatore israeliano all’Onu invia una lettera urgente al Consiglio di sicurezza dell’Onu definendo gli sviluppi in Siria “una minaccia alla sicurezza” L’Onu afferma che le forze israeliane stanno occupando una zona cuscinetto demilitarizzata in violazione di un accordo di cessate il fuoco.

01:10 – Usa, accusati due ex 007 siriani per crimini guerra
Un atto di accusa statunitense desecretato lunedì ha incriminato due ex alti funzionari siriani dell’ex presidente Bashar al-Assad per crimini di guerra. Lo ha fatto sapere il Dipartimento di Giustizia Usa in una nota. L’atto di accusa reso pubblico nel distretto settentrionale dell’Illinois, accusa gli ex funzionari dell’intelligence siriana di aver preso parte a un’associazione a delinquere finalizzata al trattamento crudele e disumano di detenuti civili, compresi cittadini statunitensi, nel corso della guerra civile siriana

00:57 – Onu: situazione “fluida”, aspettare evoluzione situazione
Colti di “sorpresa” dalla caduta del presidente Bashar al-Assad, i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu attualmente attendono di fronte alla situazione “fluida” in Siria, secondo gli ambasciatori che hanno partecipato alla riunione a porte chiuse. Lo riferisce l’AFP. “Il Consiglio, credo, era più o meno unito sulla necessità di preservare l’integrità territoriale e l’unità della Siria, di garantire la protezione dei civili, di garantire l’accesso agli aiuti umanitari”, ha detto alla stampa l’ambasciatore russo Vassili Nebenzia dopo l’incontro richiesto da Mosca. “Ma tutti sono stati colti di sorpresa da quanto accaduto, tutti, compresi i membri del Consiglio. Quindi bisogna aspettare” per vedere come evolverà la situazione, ha aggiunto. “Nessuno si aspettava che le forze siriane cadessero come un castello di carte”, ha aggiunto il vice ambasciatore americano Robert Wood. “Come molti hanno detto durante le consultazioni”, la situazione “è estremamente fluida e probabilmente per ora cambierà di giorno in giorno. Dobbiamo quindi vedere come si evolverà”, ha aggiunto.

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