22 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

L’operazione americana, si legge nella missiva dell’ambasciatore iracheno alle Nazioni Unite, “rappresenta una escalation pericolosa che potrebbe condurre ad una guerra devastatrice nella regione e nel mondo”. Usa: “Non colpiremo siti culturali”

L’Iraq ha chiesto lunedì in una lettera all’Onu che il Consiglio di Sicurezza condanni il raid con cui venerdì scorso gli Usa hanno ucciso all’aeroporto di Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani e il suo vice Abou Mehdi al-Mouhandis, affinché “la legge della giunga” non domini le relazioni internazionali.
L’operazione americana, si legge nella missiva dell’ambasciatore iracheno alle Nazioni Unite, “rappresenta una aggressione contro il popolo e il governo dell’Iraq, una violazione flagrante delle condizioni legate alla presenza delle forze americane in Iraq e una escalation pericolosa che potrebbe condurre ad una guerra devastatrice in Iraq, nella regione e nel mondo”.
Baghdad chiede al consiglio di sicurezza di “adempiere alle sue responsabilità e di vigilare in modo tale che siano chiamati a rispondere coloro che commettono tali violazioni, che non violano solo i diritti umani ma anche il diritto internazionale, facendo prevalere la legge della giungla in seno alla comunità internazionale”.
Gli Stati Uniti, ha affermato alla Cnn il segretario alla Difesa, Mark Esper, non prenderanno di mira i siti culturali iraniani. “Gli Usa – ha aggiunto – rispetteranno le leggi dei conflitti armati”.

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