19 Settembre 2024

L’indagine: il 16% si è attivato. Il 13% ha in programma di farlo

Solo una impresa su tre è pronta a cogliere le opportunità dirette del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La stima, elaborata dal Centro studi Guglielmo Tagliacarne, è stata presentata mercoledì 27 aprile nel corso dell’assemblea annuale delle Camere di commercio. In particolare il 16% si è già attivato per aderire ai progetti del Pnrr espressamente dedicati al sistema produttivo, come Transizione 4.0 ed economia circolare, mentre un altro 13% ha in programma di farlo.
Più del 70% invece non si è attivata per beneficiare degli aiuti, partecipare direttamente o indirettamente, tramite filiera, ai bandi. «L’80% delle imprese di minori dimensioni – dice il presidente di Unioncamere Andrea Prete – non ha nemmeno in programma di avvalersi di queste risorse, contro il 50% delle aziende medio grandi». Le Camere di commercio si candidano a un ruolo attivo di supporto ai ministeri nell’attuazione di alcuni dei progetti del Pnrr.

L’indagine su burocrazia e mancata produttività
Sempre il Centro studi Tagliacarne ha poi elaborato un’indagine sul rapporto tra burocrazia e mancata produttività. Una riduzione di un terzo del tempo dedicato dalle risorse umane interne alle imprese agli adempimenti burocratici, se reimpiegato nelle attività produttive, comporterebbe un aumento della produttività aziendale tra 0,5% e 1,1%. Un’ulteriore analisi riguarda le incertezze legate agli effetti della guerra in Ucraina. Per quasi nove imprese su dieci l’impatto del conflitto in corso sarà alto, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime e semilavorati. Quasi una impresa su due ha problemi di approvvigionamento di materie prime e una su cinque di approvvigionamento di energia.

Le ripercussioni dell’incertezza sulla natalità delle imprese
L’aumento dell’incertezza è destinato a incidere anche sulla natalità delle imprese, già provata dalla pandemia. Nel 2020-2021 sono state create 81mila imprese in meno rispetto al livello pre-Covid del 2019, di cui 26mila giovanili e 32mila femminili.

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