Gli uomini uccisi da mogli, compagne, amanti o fidanzate sono il 18%. Le donne uccise da mariti, compagni, amanti o fidanzati l’82%
«Perché nessuno parla dei “maschicidi”»? La domanda che spunta in questi giorni su alcuni giornali, qualche dibattito tivù e vari social non è asettica e men che meno innocente. Ma parte dall’idea che nella scia dell’orrore per il feroce assassinio di Giulia Cecchettin ci sia una sorta di accanimento forzato e in qualche modo «politico» contro gli uomini nonostante in Italia, come titolò tre anni fa a tutta pagina Libero, ci siano «Più maschicidi che femminicidi». Anche se poi, recitava il sottotitolo, «non si assiste a mobilitazioni a favore del sesso forte che in realtà è debole». Ma è davvero così?
Certo, nell’intero 2022 il ministero degli Interni ha contato 126 omicidi di donne e 196 di uomini. E anche nel 2023, fino a lunedì, i primi sono stati 106 e i secondi 189. Ed è sempre andata così. Ma nel calderone c’è di tutto: gli omicidi per vendetta mafiosa e per questioni ereditarie, per una lite condominiale o per un tamponamento stradale. Non c’è proprio paragone. Non solo in Italia ma in tutto il mondo: a livello planetario, dice l’ultimo rapporto sulle Uccisioni di donne legate al Genere dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo sulla droga e la criminalità di Vienna (dati 2022), su 100 morti ammazzati 80 sono maschi e solo 20 femmine. C’è anzi chi si consola: la media delle donne uccise, nella penisola, in rapporto agli abitanti, è inferiore a quella europea.
Se si escludono tutti gli omicidi per i motivi più diversi e si vanno a contare solo quelli in famiglia, però, a livello globale, lo squilibrio si rovescia: sono le donne a essere più colpite. Ben il 66% contro il 34%. Ma più impressionante è la sproporzione tra gli omicidi all’interno della coppia, sposata o no che sia. Gli uomini uccisi da mogli, compagne, amanti o fidanzate sono il 18%, le donne uccise da mariti, compagni, amanti o fidanzati l’82%. Una mattanza. Ma in Italia, spiega Maria Giuseppina Muratore, la ricercatrice dell’Istat che da anni cura le statistiche sulla criminalità basate sui numeri degli Interni, il divario è ancora più abissale: la media degli omicidi all’interno delle coppie negli ultimi vent’anni, dal 2002 al 2022, è inequivocabile: 88 volte su 100 è lui che uccide lei. E solo dodici volte su cento succede il contrario. C’è altro da aggiungere?