22 Novembre 2024
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Una doppia rivoluzione. Nei bilanci delle aziende e nei portafogli degli investitori. La svolta Esg è arrivata anche se qualcuno tarda ancora a prenderne atto. La guerra in Ucraina ha consentito agli scettici di costruire una narrativa anti-sostenibilità soprattutto nel settore delle armi. Nonostante ciò, il movimento green non si arresta e sta facendo ampi progressi soprattutto negli standard contabili e nella consulenza agli investitori.
Ci sono due iniziative parallele che puntano a rendere omogenei i parametri contabili per la redazione di bilanci Esg. Negli States (ma la portata è internazionale) la fondazione Ifrs è in prima linea: è l’organizzazione che ha coordinato la stesura dei principi contabili internazionali emanati a inizio 2000 e che adesso sta facendo lo stesso nella sostenibilità. Ha costituito un organismo ad hoc, l’Issb, che ha messo in consultazione da inizio aprile le prime due bozze dei parametri contabili Esg.
Lo stesso lavoro lo sta realizzando l’Efrag, l’associazione europea dei revisori contabili, su incarico della Commissione Ue. Il 2 maggio anche Efrag ha messo in consultazione la bozza dei principi contabili europei Esg. Iniziativa che va di pari passo con la nuova normativa per la dichiarazione non finanziaria (Csrd), un provvedimento che coinvolgerà almeno 50mila aziende europee. La consultazione Efrag chiuderà in agosto. La speranza è che vi sia un coordinamento fra le bozze messe a punto in Europa e oltre Atlantico.

La seconda rivoluzione
L’altra svolta riguarderà in portafogli degli investitori europei. È in corso di aggiornamento il questionario Mifid per la profilazione delle persone che vogliono investire i propri risparmi. Ebbene, dal 2 agosto i consulenti finanziari dovranno chiedere ai propri interlocutori le loro preferenze sul versante della sostenibilità. È un momento chiave, perché aumenterà la quota di investimenti Esg nei portafogli degli investitori europei. In un report di McKinsey-Assoreti, presentato di recente al Salone del Risparmio, si stima che la quota Esg nei portafogli dei clienti italiani delle Reti di consulenti, aumenterà dall’attuale 15-20% al 35-40% entro il 2025. Un grande balzo in avanti. Segno che l’avanzata della sostenibilità è inarrestabile. Nonostante gli scettici.

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