19 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

di Niccolò Carratelli

Il ministro degli Esteri teme l’aumento degli sbarchi in piena pandemia: «A rischio la tenuta sociale del paese»

Che Luigi Di Maio avesse scelto il tema dei migranti per pungolare il governo e in particolare il premier Conte si era capito già nei giorni scorsi. Ha definito «inconcepibili» le fughe di massa dai centri di accoglienza di Caltanissetta e Porto Empedocle, «è una questione di salute pubblica», ha avvisato, rilanciando poi il problema dei rimpatri, in particolare verso la Tunisia. Oggi il ministro degli Esteri è tornato a farsi sentire con un post su Facebook: «Gli italiani aspettano risposte e noi dobbiamo dargliele – ha scritto – marcando le differenze con chi riduce tutto a una battaglia tra poveri, con chi spera nel conflitto sociale per racimolare qualche voto in più». Di Maio è preoccupato che l’incremento degli sbarchi si trasformi in un vento che vada a gonfiare le vele di Salvini, proprio nel momento di maggior difficoltà del leader della Lega, che domani con il voto del Senato potrebbe incassare il secondo processo per la vicenda Open Arms. Anche per questo, nonostante le insistenze di Zingaretti e del Partito democratico, ha detto chiaramente di non voler mettere mano ora ai decreti sicurezza firmati dall’ex alleato. Le modifiche concordate dai partiti di maggioranza non possono essere formalizzate in una fase critica come questa, vanno rinviate a settembre.
Ora non bisogna mostrare cedimenti: «Il nostro confine meridionale è anche un confine europeo – dice Di Maio – Noi crediamo nell’Ue, che deve dare una risposta a questa crisi, soprattutto in una fase in cui c’è un rischio sanitario altissimo con la pandemia». Sembra di risentire i toni usati un paio di anni fa, all’epoca del caso della nave Diciotti, dei pugni sbattuti sul tavolo di Bruxelles insieme a Salvini, Toninelli e Conte. «Ci aspettiamo che la redistribuzione dei migranti riparta subito. Ci aspettiamo che Bruxelles rispetti i patti, così come l’Italia continua a rispettare e ad onorare gli impegni presi – è l’avvertimento – Ciò che è accaduto negli ultimi giorni non è accettabile. Chi arriva nel nostro Paese e poi fugge senza rispettare la quarantena mette a rischio la salute pubblica».
Per Di Maio, quindi, è ancora una volta l’Europa che latita, mentre nelle stesse ore il segretario Pd Zingaretti si rivolge a Conte, alla ministra dell’Interno Lamorgese, chiede insomma un cambio di passo al suo governo. Lo vuole anche l’ex capo 5 stelle, ma in tutt’altra direzione. «Non possiamo ignorare la richiesta d’aiuto che ci arriva dagli amministratori locali. Non dobbiamo aver paura di dire che in questo momento l’Italia da sola non ce la può fare – conclude Di Maio – Serve un’azione di ampio respiro sul tema, che salvaguardi la tenuta sociale del Paese. Vi assicuro che il governo darà la risposta giusta». Già, ma giusta per chi?

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