Per Bankitalia il Superbonus «ha avuto un impatto assai significativo sul settore delle costruzioni». Ma «gli oneri della misura per il bilancio pubblico restano comunque ingenti», e sono cresciuti nel biennio
Sul bonus edilizio «quello che lascia perplessi e preoccupati non è la scelta che viene fatta. Eurostat decide che alcuni bonus devono rientrare nel debito e il governo deve fare delle scelte. Quello che non convince è perché fare scelte così velocemente, gettando nel panico imprese e famiglie e poi convocare le parti. Non era meglio convocarci prima, pensare a una uscita tampone e poi fare il provvedimento?». Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, intervenendo all’assemblea dell’Unione industriali della provincia di Savona, dicendo di essere preoccupato per gli altri bonus che riguardano le imprese, augurandosi che il governo non agisca nello stesso modo, facendo un decreto e poi convocando le parti.
Superbonus, Bonomi: industria pronta ad acquistare crediti
Sul fronte del superbonus e per lo stop alla cessione del credito «adesso abbiamo il problema di migliaia di cantieri che rischiano di fermarsi, anche noi come industria dobbiamo assumerci le nostre responsabilità» ha detto ancora il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che dall’assemblea degli industriali di Savona indica una strada: «Se il Governo creasse le condizioni affinchè si possano fare cessioni di primo grado tra privati» si potrebbe «individuare una classe di imprese», per solidità economica, che «potrebbero acquistare i crediti che ora sono fermi: una assunzione di responsabilità dell’industria manifatturiera italiana».
Bankitalia: forte impatto su costruzioni ma oneri ingenti per lo Stato
Di Superbonus ha parlato anche Bankitalia in audizione al Senato. «Il Superbonus ha avuto un impatto assai significativo sul settore delle costruzioni» e «circa la metà degli investimenti che hanno beneficiato del Superbonus non si sarebbero cioè verificati in assenza dell’incentivo». Ma «gli oneri della misura per il bilancio pubblico restano comunque ingenti», e sono cresciuti nel biennio, «riflettendo la forte accelerazione nel ricorso alla misura» ha detto Giacomo Ricotti, capo del servizio assistenza e consulenza fiscale di Bankitalia, in audizione al Senato.
«Limite cessioni ha penalizzato virtuosi»
«In una prima fase, caratterizzata da una circolazione dei crediti d’imposta praticamente illimitata, si sono registrati ingenti volumi di frodi» che hanno portato agli interventi legislativi per arginare il fenomeno. Le limitazioni al numero e alla tipologia di cessioni «ha contribuito al raggiungimento di questo obiettivo, ma ha finito per penalizzare anche le imprese virtuose», ha spiegato Ricotti.
«Interventi sui bonus vanno sempre coperti»
«Qualunque intervento di revisione delle agevolazioni esistenti ha effetti sul bilancio e se non coperto da nuove entrate o minori spese va valutato in termini di finanza pubblica perché il debito è alto» ha detto ancora Ricotti. La dinamica del debito «risentirà della spesa sociale, dei tassi di interesse in risalita, del ritmo di crescita economica. Nel medio periodo i margini per la politica di bilancio sono contenuti e vanno adoperati al meglio per incentivare la crescita proseguendo il consolidamento», ha aggiunto.
«Serve riforma fiscale anche per le agevolazioni»
In questo contesto «appare opportuna una verifica dell’effettiva utilità delle numerose agevolazioni fiscali attualmente in essere. Questo esercizio potrebbe inserirsi in una organica riforma fiscale, attesa da tempo nel nostro paese, che sostenga la crescita, incentivando l’offerta di lavoro e l’attività d’impresa» ha aggiunto il capo del servizio assistenza e consulenza fiscale di Bankitalia, per il quale «la revisione delle agevolazioni concorrerebbe alla semplificazione e razionalizzazione del quadro normativo, garantendo certezza nell’applicazione delle norme e coerenza dell’impianto impositivo».
Superbonus, Abi-Ance: banche sature, 77 mld crediti totali
Tornando al Superbonus Abi e Ance in una nota congiunta ricordano che la commissione di inchiesta sulle banche, a fine giugno 2022 ha indicato che «nel biennio 2020-2022, le banche hanno assunto impegni per crediti fiscali pari complessivamente a 76.989.096.317, saturando la loro capacità fiscale». E ribadiscono che «la proposta dell’F24, ha il vantaggio di essere applicabile in tempi molto rapidi, di facile realizzazione e non avrebbe alcun impatto aggiuntivo sulla finanza pubblica».
Superbonus, Nomisma: risparmio in bolletta 964 euro l’anno
Intanto da uno studio di Nomisma (che evidenzia una riduzione totale delle emissioni di Co2 in atmosfera stimata in 1,42 milioni di tonnellate) emerge che per chi ha beneficiato del Superbonus il risparmio medio in bolletta, considerando anche il periodo straordinario di aumento dei costi dell’energia, è risultato pari a 964 euro all’anno.