24 Dicembre 2024

Come se nulla fosse, è appena comparso un taglio del 10 per cento delle dotazioni annuali delle Fondazioni come IIT, Human Technopole, ChipsIT e anche di AI4I

Ci siamo già dimenticati del rapporto Draghi? Sembra di sì. Nel dibattito relativo all’importanza della ricerca scientifica e tecnologica lo possiamo chiamare il problema dei due mondi: da una parte c’è quello disegnato da Draghi, in cui si parla di deficit di spin-off e start up. Di scarsi investimenti bloccati peraltro dalla burocrazia. Di mancanza di visione. Riguarda tutti. E dunque non riguarda nessuno.
Il problema è che il secondo mondo, quello della realtà in Italia, si comporta come se il rapporto puntasse il dito contro il Paese vicino. Riguarda gli altri. Così, come se nulla fosse, è appena comparso un taglio del 10 per cento delle dotazioni annuali delle Fondazioni come IIT, Human Technopole, ChipsIT e anche di AI4I. Da sottolineare che le fondazioni sono di diritto privato e già da anni devono muoversi in un’ottica di ricerca di finanziamenti esterni, sia europei, sia privati.
Potrebbe non essere chiaro il legame con il rapporto Draghi e allora vale la pena fare un piccolo esempio, quello più banale: non ci lamentiamo in continuazione della fuga dei cervelli e dei nostri giovani che vanno all’estero? L’IIT e lo HT, le fondazioni più grandi, sono già dei magneti che hanno non solo riportato scienziate e scienziati italiani dall’estero. Ma hanno attratto migliaia di stranieri. Sono piccole enclave internazionali dove la prima lingua è l’inglese.
Peraltro una lettura geopolitica del contesto internazionale dovrebbe consigliare a tutta l’Europa di tentare un colpo di reni. Il Maga di Trump, il Make America Great Again, sembra voler nascondere una Mela, il Make Europe Little Again, una mela avvelenata. Ed è proprio la scienza a poter trovare un antidoto. L’America di Trump ama la tecnologia commerciale di Elon Musk ma per la ricerca scientifica si apre un momento di grande incertezza. Basterebbe ricordare che il negazionista Robert F. Kennedy ha già detto che da ministro vuole fermare la ricerca sui vaccini e che rimane da dimostrare che l’Aids venga dal virus dell’Hiv.
Se c’è un momento in cui sarebbe più facile invertire la rotta dei cervelli è qui e ora. Da non dimenticare che la ricerca scientifica italiana in questo momento sta vivendo in una piccola bolla creata dal Pnrr che però non solo crea enormi grattacapi burocratici (ne sanno qualcosa le migliaia di ricercatori che in queste ore stanno gobbi sulle pratiche), ma è a tempo. Alla fine del 2026 è atteso un crollo degli investimenti in R&S sul Pil (tradotto: precari che diventeranno disoccupati). Poi nei dibattiti pubblici continuiamo a dire che dovremmo sviluppare la nostra AI. Che però non esce dal cilindro o dallo specchio di Alice. Non sappiamo fare 2+2. Ps, ma non erano comparsi 100 milioni inattesi? Ecco da dove vengono. Forse perché la scienza non porta voti.

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