Fonte: Corriere della Sera
di Vincenzo Trione
I 4 milioni di euro stanziati sono spartiti in due «tranche». La prima (1 milione) tra musei e varie istituzioni pubbliche: un’elemosina se confrontata con altri Paesi. I rimanenti 3 milioni di euro sono stati «regalati» a un poco definito progetto per la promozione dell’arte italiana di oggi all’estero
Tema: i fondi per il piano dell’arte contemporanea (Pac). L’ex Ministro Franceschini aveva stanziato 4mln di euro. Il suo successore Bonisoli ha confermato la stessa cifra. Tutto bene, dunque? Il punto grave è un altro: la gestione di queste risorse. Lo scorso anno il finanziamento era stato suddiviso tra il Maxxi e gli altri musei del nostro Paese. Ora, invece, i 4mln di euro sono spartiti in due «tranche». La prima (1mln) tra musei e varie istituzioni pubbliche: al Maxxi vanno 500mila euro, mentre gli altri 500mila sono riservati a realtà come la Gnam di Roma e la Triennale. Un’elemosina se confrontata con gli investimenti statali previsti in Francia, in Germania o in Spagna. Una situazione simile, in qualsiasi nazione europea, sarebbe inaccettabile. Un modo per rendere poco competitivi nel panorama mondiale i nostri musei, la cui sopravvivenza ora è a rischio. Ma anche un modo per dimostrare la disattenzione di questo governo nei confronti della contemporaneità (e del futuro).
I rimanenti 3mln di euro sono stati «regalati» a un poco definito progetto per la promozione dell’arte italiana di oggi all’estero. Di che cosa si tratta? Come verranno distribuiti quei soldi? Con quali criteri e fissati da chi? Un’autorevole commissione ne garantirà la gestione? Quali partner internazionali sono stati coinvolti? E ancora: le opere «sostenute» diventeranno parte del nostro patrimonio (come prevede il Pac)? Ci chiediamo come sia possibile togliere ossigeno ai nostri principali musei d’arte contemporanea, per investire su iniziative che appaiono poco trasparenti e velleitarie. Ci piacerebbe che Bonisoli rendesse conto pubblicamente delle sue scelte in occasione del summit con i direttori dei musei d’arte contemporanea convocato per lunedì prossimo a Milano.