19 Settembre 2024

Nota del ministero degli Esteri cinese all’indomani delle elezioni che hanno portato alla vittoria di William Lai: dagli Usa «un segnale gravemente sbagliato»

William Lai, il presidente eletto di Taiwan, ha ringraziato il segretario di Stato Usa per il messaggio di congratulazioni ricevuto sabato, subito dopo la vittoria elettorale. «Il partenariato Taiwan-Usa è guidato dai nostri valori e interessi condivisi», ha scritto Lai su X, aggiungendo che «collaborando con gli amici degli Stati Uniti, Taiwan si impegna a promuovere la democrazia, la pace e la prosperità nell’Indo-Pacifico».
Ma la questione di Taiwan è «al centro degli interessi fondamentali della Cina ed è la prima linea rossa insormontabile nelle relazioni sino-americane». Così scrive invece oggi in una nota il ministero degli Esteri cinese all’indomani delle elezioni vinte da William Lai Ching-te, candidato del Partito democratico progressista. Pechino sottolinea di «aver duramente contestato la dichiarazione del Dipartimento di Stato americano» sulle «elezioni nella regione cinese di Taiwan», in grave violazione del «principio dell’Unica Cina e dei tre comunicati congiunti sino-americani». Gli Usa hanno «inviato un segnale gravemente sbagliato, di cui la Cina è fortemente insoddisfatta e contraria, e per questo motivo ha presentato severe rimostranze agli Stati Uniti».

Cina: «Nonostante voto isola mai stata un indipendente e mai lo sarà»
Le elezioni a Taiwan non cambieranno mai il fatto che l’isola fa parte di «una Cina» e non è «mai stata un paese» indipendente e «non lo è stata nel passato e certamente non lo sarà in futuro». Lo ha detto il capo della diplomazia cinese. «Qualunque sia il risultato delle elezioni, non possono cambiare il fatto fondamentale che esiste una sola Cina e Taiwan ne fa parte», ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, durante una conferenza stampa congiunta con il suo omologo egiziano Sameh Shoukry al Cairo ammonendo che le iniziative a favore dell’indipendenza di Taiwan saranno «severamente punite».
La Cina – si legge inoltre nella nota – si è sempre opposta «con decisione a qualsiasi forma di scambio ufficiale tra gli Stati Uniti e Taiwan», così come «all’interferenza degli Stati Uniti negli affari di Taiwan in qualsiasi modo e con qualsiasi pretesto». Pertanto, «esortiamo gli Usa a rispettare con serietà il principio della Unica Cina e i tre comunicati sino-americani», ricordando ciò che i leader statunitensi hanno ribadito molte volte: “di non sostenere l’indipendenza di Taiwan, di non sostenere le “due Cine” o “una Cina, una Taiwan”». Pechino ribadisce quindi la richiesta all’America di fermare gli scambi ufficiali tra Washington e Taipei e «di smettere di inviare segnali sbagliati alle forze separatiste dell’indipendanza di Taiwan».
Intanto, dopo che ieri il presidente americano Joe Biden aveva detto che «gli Usa non sostengono l’indipendenza di Taiwan», una delegazione di ex funzionari americani è arrivata a Taiwan per incontri post-elettorali «a titolo privato» con i massimi leader dell’isola, in base a quanto riferito dall’American Institute in Taiwan (Ait), l’ambasciata Usa de facto a Taipei. All’indomani delle elezioni presidenziali vinte da William Lai, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale Stephen Hadley, l’ex vicesegretario di Stato James Steinberg e la presidente dell’AIt, Laura Rosenberger sono in visita per incontrare da dom ani «una serie di personalità politiche di primo piano» e trasmettere le congratulazioni del popolo Usa a Taiwan per il successo del voto.
La Cina ha presentato «solenni dichiarazioni» anche al ministro degli Esteri giapponese in risposta alle congratulazioni di Tokyo per «le elezioni regionali nell’isola cinese di Taiwan». L’ambasciata cinese nel Sol Levate, in una nota, ha sottolineato anche in questo caso che «ciò costituisce una grave ingerenza negli affari interni della Cina, una palese violazione del principio della “Unica Cina” e una chiara contraddizione con lo spirito dei quattro documenti politici tra Cina e Giappone».
E così Taiwan ha sollecitato la Cina ad «affrontare la realtà» e a

Iran, «Pechino ha diritto di difendere la sua sovranità»
“L’Iran ancora una volta dichiara il suo fermo appoggio al diritto della Repubblica popolare cinese di difendere la sua sovranità nazionale e la sua integrità territoriale” e dichiara inoltre di “sostenere la riunificazione fra la Cina e Taiwan”: lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, commentando l’esito delle elezioni presidenziali a Taiwan, con la vittoria del candidato più inviso a Pechino, William Lai, e le tensioni internazionali che ne sono seguite. “Tehran è favorevole alla politica della Cina Unica”, ha aggiunto Kanani, citato dall’agenzia Irna.

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