19 Settembre 2024
SCANDALI

Fonte: Corriere della Sera

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Giosi Ferrandino (Pd) accusato con altri 9 delle cooperative Cpl. Uno degli arrestati, intercettato, parla di D’Alema:

«Investiamo nella fondazione Italianieuropei, lui mette le mani nella m….ci ha dato delle cose». L’ex premier: «Nessun illecito

 

NAPOLI – Mazzette, coop e politica, un mix micidiale sull’isola verde. Il sindaco di Ischia,Giuseppe «Giosi» Ferrandino (Pd) ed altre nove persone tra cui dirigenti del colosso delle cooperative Cpl Concordia sono state arrestate stamane, lunedì, dai carabinieri del Comando Tutela Ambiente nell’ambito di una inchiesta della Procura di Napoli su tangenti pagate per la metanizzazione dei comuni dell’isola campana. Lo apprende l’Ansa da fonti investigative.

I reati contestati

I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione (anche internazionale), dalla turbata libertà degli incanti al riciclaggio, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.L’inchiesta coordinata dai pm Woodcock, Carrano e Loreto e condotta dai reparti speciali del Comando per la Tutela dell’Ambiente del colonnello Sergio De Caprio, il «Capitano Ultimo» ha preso le mosse nell’aprile 2013 ed ha portato alla luce, secondo l’accusa, un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia da parte della Cpl Concordia con cui retribuire pubblici ufficiali per ottenerne i «favori» nell’aggiudicazione di appalti.

La stipula fittizia di due convenzioni nell’albergo della famiglia, per un totale di 330 mila euro; l’assunzione come consulente del fratello e almeno un viaggio in Tunisia: sarebbe stato questo, secondo l’accusa, il prezzo pagato dalla Cpl per la corruzione del sindaco. Secondo l’accusa Ferrandino «era diventato una sorta di factotum al soldo della coop».

«Cpl acquistò 2000 bottiglie di vino prodotto da D’Alema»

E in una delle intercettazioni agli atti dell’inchiesta Francesco Simone, dirigente della CPL arrestato, parla di Massimo D’Alema (non indagato) sottolineando la necessità di «investire in Italianieuropei dove D’Alema sta per diventare Commissario Europeo» in quanto «…D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose». Dall’inchiesta emerge anche che la Cpl Concordia acquistò «alcune centinaia di copie dell’ultimo libro» di D’Alema «nonché alcune migliaia di bottiglie del vino prodotto da una azienda agricola riconducibile allo stesso D’Alema». Lo sottolinea il gip, nell’ordinanza di custodia cautelare, definendo questa vicenda «significativa». La Cpl, emerge dagli atti dell’inchiesta, ha anche sponsorizzato la presentazione del volume «Non solo euro» dell’ex leader del Pd a Ischia, l’11 maggio 2014, con l’interessamento del sindaco Giosi Ferrandino, oggi arrestato. Francesco Simone, parlando al telefono con il sindaco, candidato Pd alle elezioni europee sottolinea l’importanza dell’evento: «…sotto la campagna elettorale faremo una cosa…» e poi «..questo pure è un segnale forte che ti appoggia tutto il partito…». «Ferrandino – scrive il gip – si mostra molto entusiasta». Il giorno precedente, sempre a Ischia, «la moglie di D’Alema ha presentato la sua produzione di vini». Di questo vino, la Cpl ne ha acquistate 2.000 bottiglie. È lo stesso Simone ad ammetterlo. «Confermo – dice agli inquirenti – che la Cpl ha acquistato 2.000 bottiglie di vino prodotte dall’azienda della moglie di D’Alema, tuttavia posso rappresentarvi che fu Massimo D’Alema in persona, in occasione di un incontro casuale tra me, lui, il suo autista e il presidente (della Cpl – ndr) Casari, a proporre l’acquisto dei suoi vini». Il gip – facendo riferimento ad una intercettazione in cui Simone, parlando con tale Virginia della Fondazione Italianieuropei, diceva che l’acquisto dei libri da parte della cooperativa «è un’eccezione» – annota: «visto il prezzo pagato dalla Cpl Concordia per ciascuna delle 2.000 bottiglie di vino acquistate (non si trattata sicuramente di un prodotto da somministrare in una mensa aziendale), si tratta evidentemente di un’altra delle eccezioni cui faceva riferimento lo stesso Simone nel parlare dell’acquisto di libri». Il 20 novembre 2014, in una perquisizione presso la Cpl Concordia, gli inquirenti hanno sequestrato tre dispositivi di bonifici effettuati dalla cooperativa in favore della Fondazione Italianieuropei, ciascuno per l’importo di 20 mila euro; nonché un ulteriore bonifico per l’importo di 4.800 euro per l’acquisto di 500 libri di Non solo euro di D’Alema.

La replica di D’Alema: rapporti trasparenti, nessun illecito

Massimo D’Alema, dal canto suo, ha immediatamente replicato: «Certamente ho rapporti con Cpl Concordia» ma «è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato né la richiesta da parte loro né la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere. Non ho avuto alcun regalo e nessun beneficio personale».

«Accordi con la camorra»

Non solo: i dirigenti della Cpl Concordia – secondo gli inquirenti – avrebbero fatto «sistematico ricorso ad un modello organizzativo ispirato alla corruzione che li ha portati ad accordarsi non solo con i sindaci, gli amministratori locali e i pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legali a tali ambienti criminali».

Ferrandino, renziano, presidente di Anci Campania

Giosi Ferrandino è anche presidente dell’Anci Campania, l’associazione dei comuni italiani, dal febbraio scorso. Provò anche ad entrare nel Parlamento europeo: risultò però primo dei non eletti dopo un testa a testa fino all’ultimo voto nello scorso maggio con il casertano Nicola Caputo. Ferrandino, da tempo avvicinatosi a Renzi, era già pronto a subentrare in caso di abbandono dell’incarico europeo di Andrea Cozzolino, candidato alle primarie del Pd per le Regionali campane.

Gli arresti

In carcere, su disposizione del gip Amelia Primavera, sono finiti oltre al sindaco di Ischia il fratello di questi, Massimo Ferrandino, il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl Concordia Francesco Simone, l’ex presidente Roberto Casari (andato in pensione il 30 gennaio scorso, ma secondo l’accusa ancora «regista» degli affari della cooperativa), il responsabile commerciale dell’area Tirreno Nicola Verrini, il responsabile del nord Africa Bruno Santorelli, il presidente del consiglio di amministrazione della Cpl distribuzione Maurizio Rinaldi e l’imprenditore casertano Massimiliano D’Errico. Arresti domiciliari, invece, per il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Ischia Silvano Arcamone, mentre per Massimo Continati e Giorgio Montali, rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno della Cpl è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Legacoop: «Le responsabilità sono personali»

La posizione di Legacoop, dopo gli arresti alla Cpl, «è quella di sempre: rispettiamo le scelte della magistratura, ci auguriamo che queste indagini siano completate al più presto». A dirlo è il presidente Mauro Lusetti. «Le responsabilità, se mai venissero accertate, sono personali. Noi, se lo saranno, come sempre ci porremo sul versante della legalità e non proteggeremo nessuno». «La cosa che ci preoccupa in maniera particolare sono i 1800 soci della Cpl di Concordia», ha puntualizzato Lusetti.

Di Maio: «L’arrestato Pd del giorno»

«Il Pd non vuole fare una legge anticorruzione perché se oggi gliene arrestano uno al giorno domani gliene arresterebbero uno al minuto». È quanto scrive il vicepresidente della Camera e membro del direttorio M5S, Luigi Di Maio, come incipit di un post dal titolo «L’arrestato Pd del giorno: il sindaco di Ischia, Ferrandino» rilanciato anche sul profilo Twitter di Beppe Grillo.

Il Pd Napoli: «Auspichiamo sindaco chiarisca tutto»

«Abbiamo appreso dell’inchiesta che vede coinvolto il sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino, esponente del nostro partito – si legge in una nota del Pd metropolitano di Napoli – Nel ribadire piena fiducia nell’operato della magistratura, auspichiamo che Ferrandino possa chiarire la propria posizione e dimostrare l’estraneità agli addebiti che gli vengono contestati».

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