20 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

di Maurizio Tropeano

Bruxelles porta al 50% i fondi per tutta la Torino-Lione. Ritorna la tensione tra Lega e M5S


Se si segue la traccia dei soldi, allora, ieri a Parigi, nel Cda di Telt, è stato fatto un nuovo passo avanti per la realizzazione della Torino-Lione. L’Unione Europea, attraverso la coordinatrice del corridoio Mediterraneo Iveta Radicova, ha ufficializzato la volontà di alzare la quota di finanziamento comunitario anche per le tratta nazionali. Per l’Italia questo significa uno sconto complessivo di 1, 6 miliardi. La spesa per il governo di Roma scenderebbe da 3,104 miliardi per il tunnel di base a 2, 367 miliardi mentre la spesa per il collegamento che da Bussoleno, nella piana della Valsusa, arriva a Torino verrebbe dimezzata scendendo da 1, 7 miliardi a 850 milioni. Buone notizie anche per il governo di Parigi che dovrebbe spendere 1,764 miliardi (erano 2,289) per il tunnel di base mentre resta da definire il risparmio per la realizzazione delle linee di accesso. Parigi sta rivedendo il progetto iniziale che prevede opere per 7 miliardi con l’intenzione di individuarne un altro low cost, sul modello italiano. In ogni caso Bruxelles contribuirà alla metà della spesa.
Che cosa è successo ieri alla riunione del consiglio d’amministrazione della società incaricata di realizzare la Tav? «La rappresentante dell’Ue ha annunciato che il cofinanziamento di Bruxelles sale al 55% per la parte internazionale mentre viene finanziato il 50% delle tratte nazionali», spiega il nuovo presidente del Piemonte, Alberto Cirio.

Le condizioni europee
Bruxelles, però, prima di staccare l’assegno – la decisione di aumentare la percentuale del sostegno economico dovrà essere confermata dal nuovo europarlamento e dalla nuova commissione – chiede ai due governi di confermare gli impegni per realizzare l’opera. E detta anche i tempi per farlo, la prima settimana di luglio. La lettera europea, infatti, è arrivata lo scorso venerdì nelle due capitali. Bruxelles si aspetta una risposta entro 15 giorni.
Forse non è un caso, allora, che il cda di Telt ieri abbia autorizzato la pubblicazione degli avvisi di gara per la tratta italiana del tunnel di base. Si tratta appalti che valgono oltre 1 miliardo di euro. La procedura di assegnazione è sottoposta ad un nuovo via libera dei due governi. E fonti del Mit hanno poi puntualizzato: «Resta la facoltà di rinuncia all’opera senza oneri né per Telt né per gli Stati».
La nota del dicastero guidato dal grillino Danilo Toninelli suona come la riapertura di un altro fronte di scontro dentro la maggioranza giallo-verde. Il premier, Giuseppe Conte, prima delle elezioni aveva avocato a sé il dossier. E il governatore del Piemonte lo chiama subito in causa: «Scriverò al primo ministro perché l’Ue sollecita una parola chiara dal governo italiano sulla volontà di proseguire con l’opera».

Salvini, serve il tunnel
Cirio, che in giunta vanta sette assessori leghisti, si fa forza della presa di posizione del vicepremier Matteo Salvini che ieri non aveva perso l’occasione di alimentare le divisioni del M5S sulla Tav leggera, cioè sui lavori per il potenziamento della linea storica valsusina ma senza mega-tunnel: «Il treno o passa sotto la montagna o non ci passa, tertium non datur. Certe cose si possono rivedere ma a me piacciono i treni che corrono».
La replica Luigi Di Maio non si è fatta attendere. Il vicepremier grillino ha rispolverato la tesi del partito del cemento che unirebbe Tav e Olimpiadi – e che si è preso anche un «mi piace» da Alessandro Di Battista – è andato all’attacco: «Sul Tav sono più di 20 anni che sentiamo discuterne. Era urgente già negli anni ’90! Con un piano che, secondo gli accordi presi da chi ci ha preceduto, è un grandissimo regalo ai francesi». Poi il capo politico del M5S aggiunge: «Ho fiducia nel fatto che il presidente Conte trovi una soluzione. Non abbiamo mai pensato ad un progetto di “Tav leggera”».

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