21 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

di Flavia Amabile

Oltre un miliardo di euro per scuole, case comunali, caserme, edilizia popolare approvati dalla cabina di regia presieduta dalla commissaria Paola De Micheli. Illustrate le novità sull’avvio della ricostruzione per danni lievi e le linee guida per la ricostruzione privata

Via libera al piano di ricostruzione di opere pubbliche distrutte dalle scosse di terremoto dell’estate e dell’autunno 2016. Si tratta di scuole, case comunali, caserme, edilizia popolare secondo un piano da un miliardo e 35 milioni di euro, approvato dalla cabina di regia riunita giovedì 18 gennaio a Pieve Torina (Macerata), uno dei paesi colpiti dal sisma.
Nel dettaglio regione per regione, i fondi assegnati sono:

Marche
– 160 milioni per la ricostruzione di 82 scuole e istituti scolastici
– 114,53 milioni per 50 case comunali
– 190,52 milioni per 164 opere pubbliche
– 65 milioni per l’edilizia popolare
– circa 75,47 milioni di euro per 20 caserme.

Abruzzo
– 28,57 milioni per 7 scuole
– 20,66 milioni per 9 case comunali
– 23,17 milioni per altre opere pubbliche
– 82 milioni per l’edilizia popolare
– 2,43 milioni per opere di consolidamento a causa del dissesto idrogeologico.

Lazio
– 35,98 milioni per 9 scuole
– 71,95 milioni per altre opere
– 27,05 milioni per opere di consolidamento a causa del dissesto idrogeologico
– 14,53 milioni per 5 caserme.

Umbria
– 52 milioni per 32 scuole
– 12,39 milioni per 7 case comunali
– 33,13 milioni per altre 42 opere pubbliche
– 16,27 milioni per l’edilizia popolare
– 6,72 milioni per opere di consolidamento a causa del dissesto idrogeologico
– 1,97 milioni per le caserme.

Il comitato ha anche approvato il cronoprogramma per arrivare entro la fine del prossimo febbraio alla definizione del Piano di intervento sul dissesto idrogeologico nelle zone terremotate.
All’incontro erano presenti la commissaria straordinaria per la ricostruzione Paola De Micheli, il capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli, i presidenti e i rappresentanti delle Regioni coinvolte.
Oltre al Piano per le opere pubbliche, è stato illustrato nel dettaglio il contenuto dell’ordinanza 46. Per i nuovi termini per le domande, i professionisti possono presentare entro il 30 aprile le schede per la ricostruzione dei danni lievi (riparazione di abitazioni e strutture produttive temporaneamente inagibili), mentre per i danni pesanti (ripristino con miglioramento sismico o ricostruzione immobili distrutti) il termine ultimo è stato fissato al 31 ottobre 2018.
Per tutte le domande di contributo diverse da quelle per danni lievi viene introdotta una pre-istruttoria, in modo da dare ai professionisti indicazioni precise e definitive sul livello del danno (decisivo ai fini del calcolo del contributo) prima di presentare il progetto vero e proprio.
Secondo le promesse della cabina di regia, il contributo per la ricostruzione verrà determinato più rapidamente, perché le nuove linee guida danno la possibilità ai professionisti di indicare l’importo del contributo presumibile già alla presentazione della domanda, che sarà verificato e approvato dall’Ufficio Speciale Regionale con una procedura più snella e veloce. È previsto il rimborso dei lavori per il ripristino di porzioni di edifici, come cantine, stalle e magazzini, in precedenza esclusi da contributo (purché non si tratti di pertinenze già ora rimborsate fino al 70%). Inoltre, è il Comune il referente unico per la regolarizzazione degli abusi `sanabili´: l’istruttoria urbanistica ed edilizia sarà sempre curata dall’ente locale entro 60 giorni dalla presentazione della domanda. Il Comune potrà invitare alla regolarizzazione di eventuali abusi dell’edificio preesistente, qualora siano sanabili e di modesta entità. Il contributo non potrà essere concesso se gli abusi non verranno previamente regolarizzati.
Previsto poi un rapido rimborso delle spese del progetto, all’avvio dei lavori (cosiddetto saldo zero) sarà erogato l’80 per cento del contributo per le spese di progettazione e il 100 per cento di quello per le indagini preliminari svolte da ditte esterne. Quanto alla ditta incaricata dell’esecuzione dei lavori di ricostruzione, potrà essere indicata dopo l’approvazione il progetto da parte degli Uffici Speciali Regionali e la comunicazione dell’importo del contributo.

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